Cronaca

Liserani dell’Associazione librai: «Chi compra solo online non è un lettore»

«I centri di tutte le città soffrono, a fare la differenza possono essere le iniziative proposte dalle Amministrazioni locali per creare movimento», spiega il referente provinciale
Il commercio online mette a dura prova le librerie © www.giornaledibrescia.it
Il commercio online mette a dura prova le librerie © www.giornaledibrescia.it
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Non sono tempi facili per chi vive di libri. Anche nella nostra provincia, negli ultimi anni, «molte librerie hanno abbassato la serranda e ora ne restano una cinquantina pure, che arrivano a sfiorare quota 250 se consideriamo tutti i punti vendita di libri e altre cose. Come le tabaccherie che propongono anche testi scolastici. Realtà che, in buona parte dei casi, hanno aggiunto gialli e romanzi ai loro prodotti perché la zona in cui si trovano è sprovvista di librerie».

Le librerie provano a «combattere» l'online © www.giornaledibrescia.it
Le librerie provano a «combattere» l'online © www.giornaledibrescia.it

A riferirlo è Diego Liserani, referente provinciale ed esponente del direttivo nazionale dell’Associazione librai italiani (Ali) che aderisce a Confcommercio. Due i fattori che avrebbero portato a questa situazione: «La congiuntura economica – spiega – e il basso indice di lettura». Con questa consapevolezza «ben vengano i progetti che avvicinano i bambini e i giovani ai libri. Penso a "Libri per sognare", che coinvolge le scuole, incentiva la lettura e avvicina gli studenti agli autori». E la possibilità di acquistare i libri in rete non fa paura?

Il rapporto

«Quella dell’on line è una realtà economica con la quale dobbiamo confrontarci. Resto convinto, però, che grazie al rapporto che si crea in libreria con il cliente possiamo vincere questa scommessa. Chi compra romanzi in rete lo fa anche di persona. Chi acquista libri solo online, invece, non è un lettore».

Liserani è anche amministratore delegato del Libraccio di Brescia: «Ci difendiamo – commenta riferendosi alla sua attività –. I centri di tutte le città soffrono, a fare la differenza possono essere le iniziative proposte dalle Amministrazioni locali per creare movimento». Tra i «capitoli» trainanti del settore ci sono «gli acquisti per la scuola, che fanno vendere anche la narrativa, e i libri per bambini».

Una boccata d’ossigeno, a suo avviso, potrebbe arrivare presto dalla riproposizione di un progetto nazionale che porterà nuovamente le biblioteche a spendere nelle librerie del territorio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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