Concorso di panificazione, il Team Brescia secondo a Taiwan

Non teme ingredienti bizzarri come il frutto del drago. Conosce i segreti di eccellenze tipiche di altri Paesi, come la baguette. E si dimostra disinvolto anche con le mani sporche di farine mai utilizzate prima. Il team di panificatori italiani guidato dal brescianissimo Bruno Andreoletti ha fatto un figurone anche a dodici ore d’aereo da qui aggiudicandosi l’argento al «2025 City Bread Championship», un prestigioso concorso internazionale di panificazione che si è tenuto a Taiwan all’interno del «Taipei International Bakery Show».
Internazionale
Organizzato dalla Taipei bakery association, in collaborazione con il Taipei international bakery show e la International federation of chinese bakery & Confectionery association, il campionato ha visto la partecipazione di 15 squadre in rappresentanza di altrettanti Paesi del mondo (come Messico, Singapore, Uruguay...).
Il team
Per l’Italia hanno raggiunto Taipei il trentino Daniel Zanoni e il vicentino Carlo Roviaro, insieme al loro coach (pasticciere) Andreoletti. I tre hanno utilizzato come loro simbolo la Loggia e si sono fatti chiamare «Team Brescia» perché si sono allenati (due volte la settimana per un paio di mesi) a Cast Alimenti e fanno parte del Richemont Club Italia, associazione di panificatori che ha sede proprio in via Serenissima 5.
Seguito da «Brescia nel piatto» (che ha raccontato live ogni momento della sfida), il «Team Brescia» si è distinto nella preparazione di viennoiserie, pani tradizionali come la baguette francese e sandwich nutrienti e innovativi. I tre italiani hanno, inoltre, dato forma al tema della competizione – il rapporto tra tecnologia e sostenibilità – realizzando una scatola (di pane) con circuiti informatici dai quali spuntavano dei fiori.
Esperienza
Il risultato, in tutte le prove, ha stuzzicato la giuria: Andreoletti, Zanoni e Roviaro si sono piazzati secondi dopo Taiwan e prima dell’Islanda. «È stato bellissimo – racconta il pasticciere bresciano –. Le altre squadre erano preparate e agguerrite. E abbiamo utilizzato ingredienti nuovi e di qualità». La sfida si è rivelata anche un’occasione di scambio culturale: «I concorrenti hanno studiato ogni nostro movimento. E anche noi abbiamo appreso alcune tecniche da loro».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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