Al Civile l’AI aiuta la cura e la prevenzione del melanoma
Grazie alla nuova tecnologia, ricevuta con una donazione privata nel mese scorso, il Centro Melanoma degli Spedali Civili di Brescia è oggi l’unico in Italia ad avere un sistema di prevenzione delle malattie della pelle così avanzato.
Il progetto
È stato presentato questa mattina nella Sala Consiglio del Civile di Brescia il progetto «Melanoma e IA – prevenzione e ricerca», voluto dal Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio e sposato da tre fondazioni: Guido Berlucchi, Bieler Stefanini e dalla Fondazione Nadia Toffa. Due gli obiettivi raggiunti grazie a questo progetto: dotare di tre videodermatoscopi digitali i poliambulatori esterni Spedali Civili più i due presidi periferici dell’Asst, Gardone Val Trompia e Montichiari, e finanziare un dottorato di ricerca di durata triennale per laureati al Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica del Politecnico di Milano, mettendo così a disposizione del Centro Melanoma degli Spedali Civili, un ingegnere dedicato allo sviluppo dell’utilizzo dell’IA.
I tre videodermatoscopi consentiranno di avere una maggiore accuratezza nella valutazione durante la visita specialistica, maggiore velocità di acquisizione immagini che con immediatezza divengono «immagini digitali di alta qualità», ma soprattutto consente grazie alla loro disponibilità nel sistema in rete, di valutare le lesioni della cute, segnalando quelle con probabilità di malignità, valutazione e approfondimento dal centro specializzato (Hub) al pari di quelle provenienti dalle unità operative decentrate, vicine ai cittadini e presenti sul territorio.
Il melanoma
Il melanoma è un tumore maligno che origina dalle cellule che producono la melanina, il pigmento che colora la pelle, i capelli e gli occhi. È più frequente sulle zone esposte al sole, come il viso, il collo, le braccia e le gambe, ed è il tumore della pelle più aggressivo e pericoloso, in quanto può diffondersi rapidamente ad altri organi attraverso il sangue o i linfonodi. Ogni anno in Italia sono diagnosticati circa 14.000 nuovi casi di melanoma, con maggiore incidenza nel nord e tra persone tra i 50 ed i 70 anni, con pelle chiara, molte lentiggini. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 87%, ma può superare il 95% con una diagnosi precoce, mentre una diagnosi tardiva lo può far scendere al di sotto del 50%.
«La prima linea del nostro progetto – ha dichiarato Gherardo Cazzago, presidente del Rotary Club di Maclodio – consente di implementare l’attività di diagnosi e di follow up nella nostra provincia grazie alla fornitura avvenuta nel mese scorso di gennaio di tre nuove unità diagnostiche dedicate, che messe in rete con il Centro Melanoma degli Spedali Civili, permetteranno una maggiore e tempestiva condivisione di immagini e dati digitali. Mentre la seconda linea del nostro progetto, sviluppata con la collaborazione del Politecnico di Milano, permetterà di implementare in modo sempre più efficiente l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in tema di prevenzione grazie all’elaborazione dei dati e delle immagini raccolte».
Generosità
Il dottorato di ricerca è stato vinto dal ricercatore Diego Paglioncelli, che è già al lavoro.
«Il melanoma è il tumore della pelle tra i più aggressivi e pericolosi – ha spiegato Luigi Cajazzo, direttore generale della ASST Spedali Civili di Brescia – Ecco perché la prevenzione e la diagnosi precoce giocano un ruolo fondamentale. Strumenti di ultima generazione, di qualità, insieme alla grande preparazione dei nostri professionisti, permettono di raggiungere traguardi importantissimi e di curare al meglio i nostri pazienti. Grazie alla generosità di tutti voi che contribuite in modo prezioso a rendere sempre più grande questo ospedale».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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