Al Civile è nata la «Stanza della Vita» per scegliere la donazione degli organi
Poltroncine blu, quadri alle pareti su un delicato sfondo a righe, tavolino al centro. Sono i dettagli di un luogo intimo e accogliente creato all’ospedale Civile di Brescia per ospitare il colloquio tra l’equipe medica e i familiari di una persona deceduta che non si è espressa in vita sulla donazione e chiedere loro la possibilità di donare gli organi del proprio caro.
Si chiama «Stanza della Vita» e per l’Aido, che l’ha donata all’Asst, è un grande sogno diventato realtà: di fronte a una scelta difficile come questa, è infatti fondamentale «non solo la presenza di figure professionalmente preparate che possano accompagnare e consigliare i familiari, ma - sottolineano dall’associazione - anche disporre di uno spazio intimo, dedicato e di conforto».
Tutto è iniziato il 14 giugno 2022 da una richiesta inoltrata all’azienda ospedaliera della sezione provinciale Aido all’Asst Spedali Civili di Brescia. Pochi mesi dopo, a fine dicembre, è stato ufficializzato il progetto. Che si è concretizzato nella «Stanza della Vita» ricavata accanto al reparto di Rianimazione 1, Scala 3, piano 1.
A distanza di due anni, lo scorso il 13 giugno, la presidente provinciale dell’Aido Vittoria Mensi e il consiglio direttivo hanno consegnato ufficialmente le chiavi alla Asst nel corso di una cerimonia senza sfarzi - per rispettare il dolore di chi vive con sofferenza questo luogo - alla quale erano presenti, tra gli altri, il direttore generale del Civile Luigi Cajazzo, il numero uno della Provincia Emanuele Moraschini, l’assessore di Palazzo Lombardia Simona Tironi e il presidente regionale dell’Aido Antonio Sartor.
La stanza - dedicata alla memoria di Aldo Astori - è stata realizzata con il contributo dei privati e dei gruppi comunali e intercomunali dell’associazione. I pannelli che la decorano sono frutto dell’estro degli studenti della classe 4H del Tartaglia Olivieri di Brescia seguiti dalla docente Dania Zanotto.
«Siamo onorati e grati per questa opportunità offertaci - ha detto la presidente Mensi -, ci auguriamo che ci venga data la possibilità di realizzare altre “Stanze della Vita” e rendere intimi, dedicati e di conforto altri luoghi negli ospedali della nostra provincia».
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