Un bel giorno è sempre un bel giorno, anche se è un giorno cattivo

Clementina Coppini
C'è sempre un bel giorno (o magari anche cattivo, le idee geniali essendo spesso frutto di brutti momenti) in cui le cose iniziano e c'è sempre un qualcuno che le comincia
L'aratro preistorico del Lavagnone al museo civico archeologico di Desenzano
L'aratro preistorico del Lavagnone al museo civico archeologico di Desenzano
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Ogni viaggio è di una persona soltanto. Fossero chissà quanti i partecipanti resta sempre il viaggio di uno solo. Ma è l'insieme di tanti uno che dà sostanza alle cose. Come un singolo microgranello partecipa alla formazione di ogni chilo di farina, come una singola pietra o un singolo mattone fanno un edificio.

Ogni viaggio è solo tuo. I tuoi occhi sono solo tuoi, solo tu vedi quella cosa in quel modo. Tu sei il granello, la pietra e il mattone. Contribuisci alla visione complessiva. Stessa cosa vale per coloro che hanno attraversato la vita prima di noi. Ciascuno di loro è granello, pietra, mattone, ciascuno di loro contribuisce alla creazione di ciò che c'è con un dettaglio, un pensiero, un'idea, un lavoro: insomma, ciascuno per come può, ma soprattutto per ciò che è, ha aggiunto, aggiunge o aggiungerà qualcosa a ciò che c'è, o altresì, imparando da ciò che vede e che qualcun altro ha fatto, farà cose nuove. In ogni caso c'è sempre una persona che comincia l'impresa. Che sia un cantiere, un'opera d'arte o un'iniziativa imprenditoriale, all'origine c'è sempre qualcuno che un bel giorno si è svegliato con un'idea.

Un bel giorno uno taglia una quercia e decide di farsi una casa sull'acqua. O sale su una montagna e comincia a fare la testa di un omino. O, volendo ringraziare gli dei, immagina una statua. O, desiderando abbracciare il monachesimo, costruisce un convento. O disegna di getto il progetto di una fortezza. O va in mezzo alla campagna e gli viene l'idea di fare una fabbrica con le case per gli operai lì vicine.

C'è sempre un bel giorno (o magari anche cattivo, le idee geniali essendo spesso frutto di brutti momenti) in cui le cose iniziano e c'è sempre un qualcuno che le comincia. Malgrado ciò sarebbe semplicistico affermare che ciò che ora ammiriamo nella sua complessità e meraviglia sia tutto concentrato in un attimo, quello nel quale nella mente di qualcuno scocca una scintilla. Arrivare alla scintilla di cui sopra comporta un lungo percorso preparatorio, composto da mille piccoli passi, un confluire di pensieri e di avvenimenti che portano a quel giorno e a quella scintilla. Nulla nasce dal nulla, serve un substrato che pian piano, attraverso tentativi più o meno riusciti, attraverso fallimenti, intuizioni, osservazioni da vari punti di vista della realtà e dell'ambiente, attraverso il confronto più o meno pacifico tra individui, porti non alla soluzione, ma appunto a quella scintilla, che è l'affacciarsi della soluzione.

Roma non fu costruita in un giorno, ma qualcuno per primo segnò con l'aratro i suoi originari confini, che si chiamasse o meno Romolo. Con l'aratro, attenzione. Lo stesso attrezzo utilizzato per seminare i campi viene utilizzato per fondare la città e delimitarne il primo confine. Romolo ebbe l'idea, ma non era solo: insieme a lui c'erano i suoi compagni.

Stessa cosa accadde nei villaggi palafitticoli del Garda, in Valle Camonica, a Brescia, a Bergamo e a Crespi d'Adda. C'è il momento preparatorio, il verificarsi delle circostanze adatte che portano all'intuizione e poi ci sono lo sviluppo del progetto e la sua realizzazione, che danno le quattro dimensioni all'idea.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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