Impressionismo preistorico

Clementina Coppini
Le incisioni sono capolavori pop, sono fumetto, sono design, sono antichissime e insieme contemporanee, oscure e chiare a tutti. Sono il Rinascimento a cielo aperto della Preistoria
Le incisioni sono capolavori, il Rinascimento a cielo aperto della Preistoria
Le incisioni sono capolavori, il Rinascimento a cielo aperto della Preistoria
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Che sarà mai un omino (magari con di fianco uno o più omini) con un sole sopra la testa e intorno una serie di animali e case a formare un paesaggio? Niente di che. È come un disegnino fatto da un bambino in età prescolare, con un personaggio illuminato dalla luce e un panorama. Che vi ricorda? Qualcosa tipo più di metà dell'arte figurativa prodotta negli scorsi millenni? Qualcosa tipo la Gioconda (lei è di genere femminile, ma non è che tutti gli omini camuni sono maschi), tipo la Cappella Sistina o uno dei disegni che Keith Haring realizzava sui muri di New York? Cambiano il supporto, la materia, il luogo, l'occasione. Qui c'è la nuda roccia, altrove la tela o il legno o i muri della Grande Mela. Cambia l'utensile. Qui c'è uno scalpello piccolo e appuntito, altrove il pennello o il pennarello o la pittura spray.

Quello che non c'è nelle incisioni rupestri, che pure all'apparenza sembrano così semplici, è la semplicità, in primis dal punto di vista che dell'esecuzione. Incidere la pietra grezza non è propriamente un'operazione banale. Figuriamoci farlo su rocce gigantesche. Non parliamo poi della questione interpretativa, sulla quale gli studiosi si scervellano e si accapigliano da decenni, anzi diciamo pure da un secolo.

Le incisioni sono un proto-esempio della contemporanea street art, l'arte di strada, che è un'evoluzione di un movimento non a caso chiamato graffitismo. In pratica sono i murales, fino a qualche anno fa considerati in generale forme di vandalismo e ora in molti casi ritenute espressioni artistiche evolute, fatte per migliorare il tessuto urbano (soprattutto quello delle periferie).

E i loro autori non sono più puniti dalla legge, ma chiamati a migliorare un sottopassaggio, a rendere bello un lacerto di parete che prima deturpava il quartiere. Forse il paragone è un po' azzardato, ma di sicuro dovevano essere fuori dagli schemi coloro che per primi salirono sulle rocce a scalpellare la vita del loro villaggio, con scene di caccia, di preghiera, danza, con simbologie strane come palette, labirinti, con quelle che ora chiamiamo rose camune. Difficile fossero considerati vandali (anche perché erano appunto Camuni e non Vandali), ma forse un po' strani, almeno all'inizio, sì. Gli artisti e i visionari, così come gli sciamani e i predicatori, dapprincipio sono guardati dai loro contemporanei (che in questo caso, essendo di là da venire la globalizzazione, erano i loro compaesani) come tipi bizzarri. In seguito qualcuno ha persino pensato che siano stati proprio gli alieni a suggerire a queste persone di incidere la roccia o quantomeno che alcune figure più criptiche siano come i cosiddetti cerchi nel grano, con la differenza che sono incisi sulla pietra.

Scena di caccia al cervo
Scena di caccia al cervo

Il fenomeno delle incisioni rupestri non è limitato alla Valle Camonica: molti sono i siti italiani e stranieri con petroglifi (letteralmente incisioni su pietra). Il Wadi Rum o valle della Luna in Giordania, la Vallée des Merveilles (Valle delle Meraviglie) in Francia ai confini con la Liguria (siamo sul Monte Bego, vicino al Colle di Tenda), in Norvegia, nella località di Alta. Libia, Marocco, Mongolia, Stati Uniti, Giappone, Perù. Ne potete trovare ovunque, ma trecentomila tutti insieme solo qui. Considerando che molti non sono ancora stati trovati e altri ancora sono in proprietà private, trecentomila è un numero al ribasso. Siamo di fronte a un fenomeno di proporzioni incredibili e di incredibile durata, cominciato nel Paleolitico Superiore e continuato fino alle soglie della contemporaneità (Quando arrivò la ferrovia, nel 1909, qualcuno celebrò l'evento incidendo un treno) e oltre. Ancora adesso qualcuno prova a incidere le rocce, ma in questo caso, dato che la storia ha un lato ironico, chi le incide non è più ritenuto un artista, bensì un vandalo. Il simbolo della Regione Lombardia non è un caso se è quello strano graffito a forma di Ufo che è la rosa camuna (che ha inoltre prestato nome e forma al tipico formaggio locale). questo fiore a quattro petali riassume in sé l'unicità e la grandiosità dei nostri padri, la loro libertà espressiva e insieme la loro straordinaria dedizione al lavoro. questa abnorme quantità di opere è il risultato di un'impresa epica, di un'epopea creativa.

Le incisioni sono capolavori pop, sono fumetto, sono design, sono antichissime e insieme contemporanee, oscure e chiare a tutti. Sono il Rinascimento a cielo aperto della Preistoria.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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