Tu sei un attimo senza fine

Molte sono le cose in comune tra questi luoghi, forse sono più le differenze. E ne abbiamo considerati solo cinque, cinque soltanto. Pensandoci e ripensandoci alla fine risulta chiara una cosa: non è sempre chiaro come e perché alcuni siti siano arrivati fino a noi, non è chiaro perché alcuni siano più importanti di altri. Una cosa però è chiara: coloro che li hanno voluti, che li hanno costruiti, ritrovati, conservati, valorizzati, tutti loro ogni giorno hanno fatto, fanno e faranno qualcosa.
Hanno costruito, migliorato, dipinto, aggiustato, ampliato, faticato, pregato, lavorato. E ora scavano, studiano, spolverano, puliscono le vetrine, catalogano, custodiscono le sale dei musei, strappano le erbacce. Tutti per secoli hanno impiegato tempo, fatica e passione. Sono ore di vite vere di persone vere che s'imprimono nelle persone e anche nei muri. E per cosa si fa tutto ciò? Per amore, per dovere, per guadagnarsi il pane (l'aratro è sempre al centro di tutto), per trovare se stessi. Una forzatura? Sì, può essere. Fare il passo più lungo della gamba per tutti coloro che fanno parte a qualsiasi titolo di questi luoghi non era e non è qualcosa da evitare, ma un'indicazione di vita, se non in alcuni casi una regola.

È per questo che le palafitte sono state costruite e vengono ancora oggi scavate e donano pezzi come la porta più antica d'Italia; per questo che i Camuni hanno prodotto centinaia di migliaia di pitoti per un'impressionante quantità di secoli e ancora adesso ci sono decine di esperti che cercano il mistero chiuso in loro, anzi diciamo pure che non c'è visitatore che non lo cerchi o creda di averlo scoperto. Sempre per questo Desiderio e Ansa edificarono la Chiesa di San Salvatore per la figlia Anselperga e nei secoli successivi le monache abbellirono e ingrandirono il monastero fino a farlo diventare il complesso di Santa Giulia, un sito oggi in continua evoluzione, che si arricchisce di pezzi e di mostre e dove c'è persino il cinema all'aperto in estate.

Per questo i veneziani vollero a tutti i costi creare a Bergamo una fortezza, perché erano convinti che la Serenissima aveva un futuro da difendere e oggi la porta Sant'Agostino da cui entravano i nuovi governatori inviato da Venezia è il Museo delle Mura, che racconta la travagliata e complessa storia della fortezza.

Per questo Benigno Crespi costruì cotonificio, centrale idroelettrica e villaggio operaio, suo figlio lo portò avanti concedendo ai lavoratori tutele ai tempi quasi inimmaginabili e ancora oggi disattese in molte parti del mondo. Un Villaggio che, rimasto praticamente inalterato, è nel suo genere una delle strutture meglio conservate al mondo.
Questi siti sono gestiti da persone che credono davvero a ciò che fanno, che credono davvero che il passato non sia un che di remoto, se riesci a mantenerlo vivo, presente, parlante. Ogni visitatore è un valore aggiunto, non importa che età abbia e di che nazionalità sia e nemmeno se non sviluppa alcun interesse per ciò che vede o altresì ne è folgorato.
Può essere che un giorno, riflettendoci sopra o ritornando nel luogo dov'è già stato, cambi idea, non gli piaccia più o se ne innamori all'istante. Questi posti non sono statici, si evolvono ogni giorno. Sono stati creati da un esercito di nostri avi che pensavano in grande, che erano convinti di farcela e hanno realizzato qualcosa che, anche se andava oltre le loro possibilità, hanno fortemente voluto. Così come ogni giorno fortemente vogliono preservarli coloro a cui sono affidate queste vestigia, custodite per le generazioni future.
I costruttori, i custodi e ogni persona che entra in questi siti diventa parte e responsabile di qualcosa che va oltre il singolo individuo, entra in una continuità che è come il labirinto di una delle sculture preistoriche camune: un lungo percorso fatto di passi più lunghi della gamba che porta al centro di qualcosa di incomprensibile ed essenziale, a quel piccolo punto che è l'infinito.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.