C'è una strada della gentilezza che scorre a fianco del fiume Chiese

Di solito non funziona così, ma su quella via accade l'inaspettato: come qualcuno disposto a spostarsi per lasciarti passare
Il fiume nell’abitato di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
Il fiume nell’abitato di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
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La strada della gentilezza è un luogo metaforico, lastricato di tenerezza e speranza. Chi non vorrebbe percorrerla ogni giorno? Purtroppo essa appare e scompare secondo una logica sua. Ciò non la rende meno affascinante, anzi. A volte diventa un luogo fisico. Una via lungo Chiese, che in questo caso non corrisponde a una sommatoria di edifici religiosi bensì a un fiume. Con acqua, anse e tutto ciò che a esso attiene. Può trovarsi ovunque, tale strada, ma questa specifica è qui. Discreta, poco frequentata.

Magari da qualche parte esiste la sua gemella, in mezzo a una megalopoli, sperduta tra una folla arrabbiata, rancorosa, ferita. Non attraversiamo tempi in cui ci si può permettere il lusso di muoversi sereni in paesi pacificati. Eppure ti trovi lì, carico di pesanti borse della spesa, e noti una coppia di anziani venire verso di te. Scendi dal marciapiede per cedere il passo. E accade l'inaspettato: si spostano anche loro per far spazio a te. Non ci credi. E da quando in qua esiste tanta cortesia? Ci si sorride a vicenda in mezzo alla strada, scambiandosi con uno sguardo l'intima gioia della buona educazione.

Di solito non funziona così

Le persone si arroccano nella loro posizione per significarti che hai due scelte: o strisciare di fianco a loro, che hanno acquisito la precedenza per avanzata età (ti chiedi se si sposterebbero per lasciare spazio a un passeggino, ma rifuggi tale sospetto) o per diritto acquisito o divino, oppure gettarti sotto la prima automobile che passa. Ed è confortante, di fianco a questo fiume, sapere che esso non ha spinto solo te a cercare, con risultati purtroppo altalenanti, di essere una persona migliore. Ha ispirato anche questi due coniugi che si sono lasciati la mano per te.

E poi c'è la Signora Luisa, che si ferma con la bicicletta per chiederti se vuoi caricare sul suo cesto i tuoi sacchetti in modo da poterti scortare fino a casa ed alleviare così la tua fatica. Rispondi no, un po' per sfiducia nel genere umano un po' perché sai di stare trasportando un bolo che pare un macigno. A quel punto lei scende dalla bicicletta e cammina al tuo fianco. Con naturalezza, per nessun motivo che non sia la gioia di chiacchierare con un estraneo.

Il fiume suggerisce discorsi leggeri e il venticello che sale dall'acqua che scorre per qualche alchimia regala sollievo alle vostre anime. E sicurezza, desiderio di comunicare, di fidarsi. Sì, quest'acqua dal nome che ispira sacralità ha questo potere. La strada della gentilezza può scorrere in ogni via, sebbene non in tutte. Essa non va confusa con la via della debolezza o dell'arrendevolezza. È proprio diversa. Stavolta scorre di fianco al fiume. Rispettare e amare lei e chi la percorre è un onore, oltre che un dovere. Un fiume e una strada sacri vanno onorati sempre. Non perché in caso contrario non ti perdoneranno, ma perché nella loro saggezza ti hanno già perdonato.

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