«Ucciso in Ucraina mentre aiutava i civili»: Brescia ricorda Igor
Igor Matviyuk, 47 anni, «è morto in Ucraina mentre cercava di aiutare i civili ad allontanarsi da ciò che rimane di Irpin, città distrutta dai bombardamenti». A raccontarlo sono gli amici dell’associazione Nadiya che gestisce il maxi centro aiuti di Castenedolo (fino a venerdì scorso ubicato a Folzano). Nato in Ucraina, dalle parti di Khmelnitsky, si era trasferito a Brescia molti anni fa e nel 2015 era tornato in patria.
La notizia ai parenti che vivono qui è arrivata mercoledì: l’uomo, che ha vissuto a lungo nella nostra provincia, sarebbe stato colpito alle spalle da «soldati russi che hanno finto di essere ucraini. Lui, che da volontario affiancava il nostro esercito, è sceso dal pullman dei civili per avvicinarsi a piedi a un posto di blocco dal quale sventolavano bandiere del Paese. Quando ha capito che, in realtà, si trattava di russi ha cercato di tornare indietro avvisando a gesti le persone a bordo del mezzo. Lui è morto e sette civili sono rimasti feriti».
Un cugino, alcuni giorni dopo, ha avvisato la mamma che ha subito fatto i bagagli per tornare in patria e partecipare al funerale. Con lei, che vive sul Sebino da anni, fa la badante e sostiene Nadiya, c’era la figlia Oksana, sorella di Igor, arrivata pochi giorni prima dall’Ucraina con tre bambini. Olga dell’associazione ora di casa a Castenedolo le ha aiutate a trovare un passaggio.
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