Ticket sanitari non pagati: 10mila sanzioni e polemiche

Spi Cgil: «Gli errori sono stati commessi in buona fede, chiediamo esoneri». Ma la Regione adesso batte cassa
Centinaia di anziani e disoccupati hanno continuato a utilizzare codici di esonero pur non avendone più diritto -  © www.giornaledibrescia.it
Centinaia di anziani e disoccupati hanno continuato a utilizzare codici di esonero pur non avendone più diritto - © www.giornaledibrescia.it
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Non avevano più diritto all’esenzione, perché la loro condizione nel frattempo era cambiata, ma hanno continuato a utilizzare i codici che hanno consentito loro di non pagare il ticket sanitario. L’hanno fatto «in buona fede - precisa Alessandra Del Barba della Spi Cgil Brescia -. La complessità della materia e l’insufficiente assistenza nella compilazione della modulistica spiegano gli errori».

Somme salate

La Regione, però, batte cassa: oltre diecimila bresciani - per lo più anziani o disoccupati - nel 2021 si sono visti recapitare verbali di accertamento per mancato pagamento del ticket sanitario. Missive anche molto pesanti: «In alcuni casi vengono richiesti 1.500-2.000 euro - spiega Del Barba -, ossia il doppio dell’importo del ticket non corrisposto. A riceverle, ricordiamo, sono persone fragili, che vanno in ansia. Persone che nella maggior parte dei casi non sono abituate ad avere pendenze». Molte si sono rivolte all’Ats, l’ente che ha emanato i verbali, e alla Spi Cgil: «Ats ha riferito loro di attendere e noi abbiamo fatto lo stesso».

Ciò che si aspetta è infatti «una proroga dell’esonero dall’applicazione della sanzione. Esonero concesso in passato dalla Regione e promesso anche per il 2021 in considerazione del riconoscimento del fatto che gli errori sono stati commessi in buona fede. Ad oggi, però, la proroga non è arrivata nonostante lo scorso 11 maggio lo stesso Consiglio regionale, su proposta di un gruppo consigliare di maggioranza, abbia approvato un ordine del giorno che impegnava la Regione a deliberare su questo fronte per il 2021».

Persone fragili

L’arco temporale al quale i verbali a cui fa specifico riferimento il sindacato sono gli anni 2016 e 2017. In quel periodo i pensionati e disoccupati destinatari delle raccomandate hanno continuato a utilizzare i codici E01, E04, E02 ed E12 «non sapendo di non averne più diritto in quanto la loro condizione era nel frattempo cambiata. Non abbiamo nulla da eccepire in merito al pagamento di quanto dovuto - dicono dalla Spi Cgil -. Il problema è che la somma corrispondente all’importo del ticket non pagato viene raddoppiata per effetto dell’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria mettendo in grande difficoltà le famiglie già duramente provate dalla crisi economica». Sul tema abbiamo contattato anche la Regione: ci è stato riferito che la questione ticket sanitari è al vaglio della direzione competente.

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