Taxi solo per due: «Regola assurda, sale l’abusivismo»
Tempi duri per i taxisti. Dopo il Ddl Concorrenza che potrebbe portare alla liberalizzazione delle licenze, una nuova restrizione anti-Covid agita il settore. La recente ordinanza del Ministero della Salute relativa ai trasporti chiede infatti ai passeggeri di evitare di sedersi davanti, accanto al tassista. E impone che dietro, nei sedili posteriori, ci stiano solo due persone (ben distanziate), a meno che non facciano parte della stessa famiglia.
«Mi sembra eccessivo - osserva Antonio Amodio, presidente della cooperativa Radio Taxi Brixia -. Abbiamo già introdotto il divisorio e le sanificazioni. Sarebbe bastato richiedere la mascherina Ffp2». A suo avviso si profila un paradosso: «Da un lato ci siamo noi taxisti rispettosi delle regole, dall’altro è in espansione l’abusivismo».
Il pensiero di Amodio va, per esempio, alla movida: «Ci capita spesso di accompagnare i giovani in discoteca. Ora, applicando questa nuova regola, per sei ragazzi serviranno tre taxi. Continueranno ancora a chiamarci? O ricorreranno ai furgoncini sovraffollati?». Amodio guida la cooperativa bresciana che vanta 99 taxisti soci. Tra questi c’è Salvatore Sammataro, rappresentante di categoria per l’Associazione Artigiani: «Abbiamo sempre rispettato le regole anti-Covid: i mezzi vengono sanificati, gli autisti hanno il Green pass e una divisoria separa l’ambiente anteriore da quello posteriore. I nostri clienti possono stare tranquilli». A suo avviso «l’ordinanza cambierà poco le cose: davanti non si siede già più nessuno».
L’altra questione calda che riguarda i taxisti concerne il Ddl Concorrenza: un decreto legislativo, da varare entro sei mesi, «promuoverà la concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, per stimolare standard qualitativi più elevati». «Siamo dinanzi al serio rischio che arrivi la concorrenza sleale delle multinazionali a discapito della qualità e delle garanzie per gli utenti», è il commento di Sammataro.
Anche Amodio si dice preoccupato: «Chiediamo lo stralcio dell’articolo 8 del Ddl Concorrenza». I sindacati, a livello nazionale, si stanno mobilitando: ritengono inaccettabile l’ipotesi di introdurre il comparto del trasporto pubblico non di linea nel Ddl Concorrenza. «Il nostro settore - aggiunge il presidente di Radio Taxi Brixia - dovrebbe essere lasciato fuori da questa questione. Ci appelliamo ai contenuti della direttiva Bolkestein». Alcune sigle sindacali hanno proclamato uno sciopero il 24 novembre proprio contro il Ddl Concorrenza che, a loro avviso, favorirebbe le multinazionali. «Lo sciopero - fa sapere il presidente Amadio - potrebbe riguardare anche Brescia».
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