Subacquei, meccanici e viventi: tutti i presepi nel Bresciano
Subacqueo, meccanico, vivente, con richiami al territorio o realizzato a migliaia di chilometri di distanza: ogni paese, nel Bresciano, ha il suo presepe e ne va fiero. Ce ne sono di storici e di recenti, di grandi e di piccolissimi. Ciò che tutti hanno in comune è la passione e il lavoro che un occhio attento può scorgere dietro agli ingranaggi e ai vari personaggi. È infatti grazie ai volontari se le statuine si muovono, il vin brulè è bello caldo e la magia si rinnova lasciando i visitatori a bocca aperta.
Con gli ingranaggi
Citare tutti i presepi di città e provincia sarebbe impossibile. Qui, però, possiamo provare a fare qualche esempio. Partiamo da Manerba, dove l’allestimento meccanico degli Amici di San Bernardo festeggia il quarto di secolo. Già visitabile nella chiesa di San Giovanni, si conferma curiosissimo: ci sono scene classiche, ma anche i fuochi d’artificio, gli sciatori, il circo, le giostre, la fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale, un richiamo al Giro d’Italia e, tra le novità 2023, pure dei giocatori di carte.
Impressionanti sono i numeri che tratteggiano la grandezza dell’opera: ci sono 734 statue in movimento, si sviluppa su 320 mq, può contare su 10.223 metri di fili, 170 motori elettrici, 16 mc di legname, 320 mq di tessuto (per il cielo), 152 chili di pietre e 1.260 fogli di carta (per ricreare le rocce). Nella Bassa, da Natale, sarà possibile rivedere un presepe ancora più longevo. È quello, «grandioso», così recita la locandina, di Castelcovati: compie 33 anni e da novembre tutti i giorni i volontari sono al lavoro, nella chiesa di Sant’Alberto, per allestirlo al meglio. Come sono al lavoro gli Amici della Greppia, che alla Motella di Borgo San Giacomo dalla notte della Vigilia ripropongono per la 25esima volta la loro Natività.
E ancora: «Spettacolare - assicura il sindaco Cesare Sambrici - soprattutto dopo le 16» è il presepe di Caino: vicino alla chiesa parrocchiale, la tradizione si ripete da 32 anni con tanto di richiami al territorio. Ci sono le chiesette locali, il santuario di Conche, i mestieri di una volta. «Questo presepe è un orgoglio che porta in paese migliaia di visitatori», sintetizza il primo cittadino. A Brescia d’obbligo è una visita alla Betlemme del convento di San Francesco. Presepi meccanici, si diceva, ma non solo.
Laghi e fiume
A Limone, sul fondale del porto nuovo del lungolago Marconi, si può già ammirare la Natività subacquea. L’iniziativa è legata al ricordo di Mirko Piantoni, giovane del posto scomparso tragicamente il 16 gennaio 1994. Quel giorno Mirko, 29 anni, appassionato subacqueo, si immerse nelle acque del lago di fronte al paese insieme agli amici del Club Tritone di Desenzano e morì annegato. Da allora, per ricordare Mirko, i ragazzi dell’associazione sportiva collocano su una piattaforma adagiata sul fondale le statue di Gesù Bambino, di Giuseppe e Maria, del bue e dell’asinello. Di sera la Natività sommersa viene illuminata.
Marcheno, dalla fine degli anni Ottanta, per le feste riaccende e ripopola le sue casette permanenti sul Mella: lungo un percorso da 150 metri ci sono il mulino, il maglio, le abitazioni dei pastori e ovviamente il castello di re Erode. A Desenzano merita sicuramente una fotografia il presepio sull’acqua allestito al Porto Vecchio. A due passi, nella galleria civica Bosio, si può visitare anche la mostra «Il presepe, ottocento anni di storia» con splendidi e talvolta inconsueti diorami. Pure Iseo ha i suoi suggestivi presepi che prendono forma sul lago: c’è quello sull’acqua, all’altezza di piazza Salmister (che il 6 gennaio viene completato con le statue dei Re Magi portate dai sub), e quello sott’acqua, visibile al porto Gabriele Rosa.
Collezioni
Quanto poi al capitolo delle collezioni, imperdibili, ogni anno, sono quelle del Duomo vecchio, in città, e di Cazzago San Martino. Quest’ultima è il frutto della passione di Carlo Battista Castellini che apre gli ambienti al civico 11 di via Tito Speri, a Bornato, per mostrare le sue oltre 1.300 Natività arrivate da quasi 150 Paesi del mondo.
In questo periodo dell’anno, inoltre, diventa ancora più magica anche Bagolino: «Il borgo dei presepi» si riempie di Natività da ammirare.
Con i figuranti
A 800 anni da quello allestito da San Francesco, non possono mancare i presepi viventi. Quello degli alpini di Ome a Santo Stefano verrà proposto in città (alle 15 da corso Magenta al Broletto) per Bergamo Brescia Capitale della Cultura. A Edolo torna il «presepe contemporaneo itinerante» per la regia di Bibi Bertelli (oggi e domani alle 20 da piazza Martiri). A Nuvolera, a Natale (e non solo) alle pendici della collina a ridosso del centro storico, prenderà forma la magica Betlemme.
Ci sono poi, tra gli altri, il presepe vivente di Gavardo lungo la riva del Chiese, all’altezza del vecchio mulino; quello di Sarezzo, che ha superato il quarto di secolo, e quello di Calcinato, con la banda pronta a far festa domenica.
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