Sbloccati gli sfratti: colpite due famiglie al giorno

Negli ultimi due anni 1.400 provvedimenti. Alla Prefettura invece 294 istanze d’assistenza della forza pubblica arrivate dal gennaio 2021
BOOM SFRATTI: 1400 IN DUE ANNI
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Il freno è saltato: con lo sblocco graduale delle pratiche che si è concluso lo scorso 31 dicembre, la macchina degli sfratti quest’anno si è rimessa in moto lasciando dietro di sé una scia di forte preoccupazione. Perché, come sottolineano i sindacalisti bresciani di Sunia Cgil e Sicet Cisl, «il sistema pubblico non riesce a rispondere in modo adeguato alla domanda di casa proveniente dalle fasce più fragili della popolazione».

Numeri

Lo sblocco è avvenuto in più momenti: alcuni iter sono ripresi a luglio, altri a ottobre, altri ancora (quelli i cui provvedimenti di rilascio sono stati adottati dal primo ottobre 2020 al 30 giugno 2021) questo mese. Nel Bresciano le famiglie interessate sono centinaia. Basti pensare che negli ultimi due anni i provvedimenti di sfratto emessi dal Tribunale per morosità, finita locazione o altra causa sono circa 1.400: 661 nel 2020, a fronte di 772 richieste di esecuzione e con un totale di 121 sfratti eseguiti, e 711 (dei quali 600 per morosità) nei primi undici mesi del 2021.

Molti meno, comunque, del passato: nel 2013, ricordiamo, i provvedimenti emessi nel Bresciano avevano raggiunto quota 2.290 e quelli eseguiti 943. «La ripresa degli iter - osserva Umberto Gobbi dell’associazione Diritti per Tutti - non ha scatenato lo tsunami che ci aspettavamo perché è stata graduale e perché non siamo ai livelli del periodo più cupo, ossia gli anni 2013-2014, in cui erano forti degli effetti della crisi del 2009. C’è quindi ancora tempo per intervenire prima che la situazione degeneri e diventi irrisolvibile».

La questione viene costantemente monitorata da molti enti, Comune e sindacati compresi. Simone Cardin, segretario provinciale del Sunia Cgil, rende ad esempio noto che, proprio nei mesi scorsi, «è stato rafforzato, ed esteso a tutta la provincia, il protocollo 2017 sul "Tavolino sfratti" che vede tutte le forze collaborare con l’intento di ricomporre le situazioni prima dell’intervento della forza pubblica. In secondo luogo, a Brescia, la Loggia ha istituito una Agenzia per la casa: ha il compito di incrociare la domanda debole con l’offerta per la stipula di contratti a canone concordato».

Problema

Passi in avanti, insomma, nel tempo sono stati compiuti, ma «il problema di fondo - sottolinea Cardin - è che in Italia gli alloggi pubblici a canone sociale sono pochissimi, ossia 5 ogni 95 case proposte a canone di mercato o, per un terzo, concordato e comunque superiore a quello sociale. In Francia e Germania il rapporto è molto più bilanciato. E, tornando al nostro Paese, il Pnrr non va incontro a coloro che vogliono o sono obbligati ad avere un immobile in locazione».

È d’accordo con Cardin sul fatto che sia necessario «investire nell’edilizia residenziale pubblica» anche Emanuele Gilberti del Sicet Cisl: «Lo sblocco degli sfratti ci preoccupa perché riguarda famiglie fragili - aggiunge -. Si intervenga con il fondo di sostegno agli affitti».

Umberto Gobbi, con la sua associazione, sta seguendo alcune decine di sfratti che interessano città e provincia: «Mancano le case popolari - osserva -. Con l’abbattimento della Torre Tintoretto sono venuti meno 195 alloggi a canone sociale che non possono essere rimpiazzati dall’housing sociale». Sotto la lente. Una parte dei provvedimenti di sfratto emessi dal Tribunale, dicevamo, finisce sul Tavolo della Prefettura di Brescia.

Come ci fa sapere il viceprefetto aggiunto Anna Frizzante «dallo scorso gennaio, quando sono state sbloccate le procedure per occupazioni abusive, abbiamo ricevuto 294 istanze di assistenza della forza pubblica. Alcune si sono risolte con il rilascio spontaneo dell’alloggio, con l’esecuzione dello sfratto o con l’individuazione di una sistemazione alternativa. Altre, invece, sono ancora in istruttoria: l’attività del Tavolo sfratti prosegue. Preciso che si tratta di istanze relative a procedure in cui sono presenti delle fragilità e, per questo, poste all’attenzione della Prefettura al fine di trovare una soluzione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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