Raccontò il Covid a Wuhan: premiata la bresciana Sara Platto

La docente universitaria è tra i 18 stranieri ricevuti da Xi Jinping a Pechino e insigniti con il «Friendship Award»
Sara Platto (seconda da destra nell’ultima fila) con colleghi ed esponenti del governo cinese - Foto © www.giornaledibrescia.it
Sara Platto (seconda da destra nell’ultima fila) con colleghi ed esponenti del governo cinese - Foto © www.giornaledibrescia.it
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È stata invitata nel Palazzo del Governo di Pechino, ha incontrato il presidente Xi Jinping e ha ricevuto il più alto riconoscimento attribuito agli stranieri che con il loro lavoro lasciano un importante segno economico e sociale in Cina. Per Sara Platto, docente universitaria bresciana da 14 anni residente nel Paese del Dragone, sono state tre giornate dense di emozioni: «Sono felicissima», ci scrive via WhatsApp dopo la cerimonia di assegnazione del premio: «È una conquista molto ambita: credo che prima di me solo un altro italiano abbia ricevuto questo premio una decina di anni fa. Spero che il riconoscimento mi aiuti a sviluppare progetti di protezione ambientale che mi stanno a cuore da molto tempo».

Il Chinese Government's Friendship Award è stato attribuito alla professoressa di casa a Wuhan per il suo impegno sociale: diplomata all’istituto Pastori di Brescia e laureata in Veterinaria, Sara Platto insegna Benessere e comportamento animale alla Jianghan University ed è consulente scientifica della China biodiversity conservation and green development foundation. «Seguo progetti di prevenzione della rabbia nei cani e promuovo iniziative per aiutare i bambini a riconoscere il linguaggio degli animali ed evitare incidenti - racconta -. Su questo tema, quando mio figlio aveva due anni, ho scritto il libro "Matteo nel mondo di Doggy" che uso anche per introdurre il tema».

A segnalare il nome della docente bresciana è stata la sua università. Insieme a lei hanno ricevuto questo premio «una linguista di origine egiziana - spiega -, una ricercatrice che studia terremoti, un matematico incredibile, un ingegnere che si occupa di acustica applicata, un pilota greco, un ingegnere messicano, un filosofo, uno scrittore... In tutto nel Palazzo del Governo eravamo 18 originari di Paesi diversi e di casa in Cina da almeno cinque anni. Siamo stati accolti in pompa magna: per far passare il mezzo sul quale viaggiavamo la polizia ha bloccato il traffico». Le cerimonie sono durate tre giorni, «nei quali abbiamo fatto due tamponi». A consegnare la medaglia alla professoressa «è stato uno dei quattro leader che fanno riferimento al primo ministro Li Keqiang, presente a sua volta ad uno di questi incontri. Alla cena di gala alla quale siamo stati invitati c'era inoltre il presidente Xi Jinping, era seduto sette file dopo il mio tavolo, lo vedevo benissimo».

Sara Platto abita a Wuhan con il figlio Matteo. Quando la città è stata bloccata dal Covid lei ha deciso di restare. Per giorni ha raccontato all'Italia e in particolare a Brescia cosa accadeva nell'epicentro della pandemia; sull’esperienza, vissuta da insegnante e madre ha scritto pure un libro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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