Per riscaldare le scuole la Provincia spenderà un milione in più

Per il primo trimestre bolletta da 900mila euro, il 13% in più del 2019. Poi ci sarà il conguaglio
Lievitano i costi per riscaldare gli ambienti scolastici - © www.giornaledibrescia.it
Lievitano i costi per riscaldare gli ambienti scolastici - © www.giornaledibrescia.it
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I rincari dell’energia e il continuo apri e chiudi delle finestre per migliorare la qualità dell’aria nelle aule in tempo di Covid quest’anno peseranno non poco sulla bolletta che la Provincia paga per gli edifici scolastici di sua proprietà. Ossia 153 immobili di 57 scuole superiori, più 25 palestre.

Stando alle stime degli uffici, che ci ha fornito il consigliere provinciale con delega all’Edilizia scolastica Filippo Ferrari, il Broletto potrebbe pagare fino a un milione di euro in più. Il calcolo è presto fatto. Per la stagione termica in corso l’ente potrebbe ricevere una bolletta che oscilla tra i 2,2 milioni (proiezione minima) e i 2,8 milioni (proiezione massima). Cifre che tengono conto dei rincari, ma non del maggior consumo dovuto al continuo apri e chiudi delle finestre quantificato nella necessità di sborsare altri 250mila euro.

Nel peggiore dei casi, quindi, tre milioni di euro, a fronte dei quasi due milioni spesi nel 2019-2020, un anno scolastico già in parte segnato dalla pandemia. Queste sono le stime. I costi certi sono, invece, quelli relativi al primo trimestre: nel 2019 (quindi pre-pandemia) il Broletto ha speso 799.653 euro, diventati 907.352 nel 2021. Come fa notare il consigliere Ferrari la variazione è stata del 13,47%.

L’anno scorso

Ampliando il focus alla stagione termica 2020-2021 costata 1,4 milioni di euro, il Broletto fa notare che le spese sono state relativamente basse soprattutto nel primo trimestre (397.341 euro) per la didattica a distanza. Nel secondo sono aumentate (554.172 euro) perché nonostante le lezioni siano avvenute in Dad gli istituti sono rimasti aperti con gli insegnanti in presenza. Il terzo trimestre, invece, ha compreso un conguaglio di oltre 160mila euro più Iva a causa dei maggiori consumi di gas metano calcolati durante i periodi di funzionamento degli impianti, a causa dei ricambi d’aria effettuati per contrastare la diffusione del virus.

In tempo di Covid, infatti, a causa del continuo apri e chiudi delle finestre, per il raggiungimento dei 20°C convenzionali è stato necessario impiegare una maggior potenza termica di generazione rispetto ai periodi tradizionali, a parità di ore di funzionamento. Il conguaglio - precisano dagli uffici - è stato calcolato sulla base dei maggiori consumi di metano in proporzione agli stessi periodi delle precedenti stagioni termiche.

Passando infine alla stagione termica in corso dal Broletto specificano che, per il primo trimestre, l’aumento rispetto al 2019 è da attribuire solo all’incremento dei costi dei vettori energetici stabiliti da Arera. L’anno 2021-2022 potrebbe costare dal 14% al 46% in più. La proiezione media, calcolata al 30%, fa immaginare una bolletta da 2.540.000 euro, esclusa la maggiorazione motivata dalla necessità di aprire le finestre.

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