Il Centro Paolo VI accoglie di nuovo i pazienti Covid
Il Centro Paolo VI è pronto a riaprire le proprie porte a chi viene dimesso dagli ospedali ed è in attesa dell’esito negativo del tampone e a chi si trova impossibilitato a trascorrere in isolamento la quarantena a domicilio.
Dopo la proficua esperienza della scorsa primavera, la Diocesi di Brescia ha deciso di offrire nuovamente ospitalità nella struttura di via Calini. L’operazione è stata al centro di un vertice che si è tenuto ieri. Un vertice al quale hanno partecipato tutte le realtà coinvolte: la Diocesi con il vescovo monsignor Pierantonio Tremolada, il Centro Paolo VI con l’amministratore delegato Giovanni Lodrini, la Prefettura con il prefetto Attilio Visconti, l’Ats di Brescia con il direttore generale Claudio Sileo, l’Asst Spedali Civili con il direttore sociosanitario Annamaria Indelicato e la Croce Rossa con l’ispettrice del corpo delle infermiere volontarie del comitato bresciano Rosaria Avisani.
La formula dell’accoglienza sarà la stessa. All’opera ci sarà quindi, ancora una volta, la Croce Rossa. Le nostre infermiere volontarie gestiranno gli assistiti e i volontari si occuperanno dei trasporti. Ovviamente il numero delle persone che scenderanno in campo sarà in linea con il fabbisogno.
Nei mesi clou dell’emergenza sanitaria il centro Paolo VI ha accolto 85 assistiti e contemporaneamente in sede al massimo 44. Anche questa volta gli aspetti sanitari dell’operazione verranno coordinati dall’Asst Spedali Civili e in particolare dal direttore sociosanitario Annamaria Indelicato. Gli ingressi verranno vagliati da una commissione presieduta dalla dottoressa Indelicato: a questa struttura non accederanno solo pazienti dimessi dal Civile, ma anche da altri ospedali, non solo bresciani. Il personale del Centro Paolo VI non verrà coinvolto, nemmeno questa volta, nell’operazione. I servizi di pulizia e ristoro saranno infatti a cura di realtà esterne.
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