Guida Espresso 2018: Brescia fa il pieno di Cappelli

In vetta Miramonti l’altro di Concesio e Lido 84 di Gardone Riviera. Sul podio Villa Feltrinelli di Gargnano
  • Come si mangia bene nel Bresciano: i protagonisti
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A Brescia si può mangiare bene, anzi molto bene e la ristorazione dalle nostre parti registra una crescita d’apprezzamento senza precedenti. A sostenerlo sono i gourmet coordinati da Enzo Vizzari che hanno presentato ieri a Firenze la Guida Espresso 2018, la prima tra le poche autorevoli ad uscire quest’anno.

Non solo infatti migliorano la loro già eccelsa valutazione alcuni dei locali di punta - segnatamente il «Miramonti l’altro» di Concesio e «Lido 84» di Gardone Riviera - ma quasi raddoppiano le tavole raccomandate, quelle con almeno 1 dei 5 Cappelli della graduatoria rifondata un anno fa.

Col risultato eclatante che i locali segnalati sono una cinquantina. Basta un numero a rendere esplicita la realtà fotografata dall’Espresso: i Cappelli bresciani sono infatti quest’anno complessivamente 38 contro i 26 di un anno fa, mentre resta alto anche il numero di ristoranti, trattorie e pizzerie recensite o segnalate.

Il miglioramento generale delle valutazioni è poi impreziosito dal balzo in avanti dei ristoranti migliori. In vetta alla classifica bresciana si insediano quest’anno 2 locali, premiati con due diverse valutazioni di eccellenza non immediatamente confrontabili.

Innanzitutto c’è il «Miramonti l’altro» di Mauro e Daniela Piscini con ai fornelli il bretone/bresciano Philippe Léveillé, che L’Espresso ha insignito del Cappello d’oro, inserendolo nella ristrettissima cerchia dei 10 ristoranti «fuori concorso» (vedi articolo sotto). Di più: il locale di Concesio ha pure meritato il premio speciale per il miglior carrello dei formaggi, una delle tante golose, inarrivabili, peculiarità della casa.

Ad un livello analogo - vero exploit visto che è aperto da poco più di due d’anni soltanto - è passato da dai tre agli elitari quattro Cappelli il «Lido 84» di Gardone, dove Riccardo Camanini continua la sua superba ricerca di ingredienti, cotture e abbinamenti con la mirabile capacità di coniugare l’antico e il moderno in preparazioni sempre originali. Proprio uno dei suoi piatti, il Risotto alla salvia con sarde di lago, ha inoltre ottenuto uno specialissimo riconscimento.

Appena un gradino sotto, con 3 Cappelli ecco la conferma dell’estro di Stefano Baiocco nella stupenda cornice di charme del «Villa Feltrinelli» di Gargnano per completare un podio ai piedi del quale sta a 2 Cappelli - come un anno fa e con merito pienamente confermato - un tris d’assi composto da «Gambero» di Calvisano, «Due Colombe» di Corte Franca e «Leone Felice» di Erbusco.

Nutritissima infine la compagine dei locali con un Cappello, l’entry-level dell’eccellenza, passati dagli 11 della scorsa edizione ai 20 di oggi. Insieme a molte conferme, con un ricambio minimo, sono ben dieci le insegne che raggiungono l’agognato primo Cappello; e spesso esordiscono così in guida. Si tratta di «Casa Leali» di Puegnago, «Da Nadia» (appena trasferito ad Erbusco), «Locanda del Benaco» di Salò, «Bottega di Vittorio» di Brescia, «La dispensa» di San Felice, «La lepre» di Desenzano, «La madia» di Brione, «Officina cucina» di Brescia, «Osteria H2O» di Moniga e «Tortuga» di Gargnano

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