Guerra in Israele, la Loggia esporrà la bandiera della pace: le reazioni
A poche ore dalla notizia che l'Amministrazione comunale ha deciso di non illuminare Palazzo Loggia con i colori di Israele continuano ad arrivare le reazioni della maggioranza e della minoranza.
Ieri la sindaca Laura Castelletti ha annunciato che oggi nella sede del Comune di Brescia sarà esposta la bandiera della pace perché, ha spiegato, «sono fermamente convinta che tutti ci potremo unire e riconoscere sotto i suoi colori».
La maggioranza
Al Lavoro con Brescia
Una scelta appoggiata dalla civica Al Lavoro con Brescia, che critica la polemica sollevata dal centrodestra («per racimolare qualche voto») e in una nota firmata dal consigliere Francesco Catalano e dal coordinatore Mattia Datteri scrive: «Nel condannare fermamente l'indiscriminato e terribile attacco di Hamas nei confronti di inermi cittadini israeliani, riteniamo che si debba lavorare per una pace giusta, che punti alla convivenza pacifica tra i due popoli e che non aggiunga orrore a orrore, come purtroppo sta succedendo con il bombardamento di Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi innocenti sono in trappola senza cibo luce ed acqua. Ripudiamo la guerra come strumento per risolvere le controversie fra i popoli. Tacciano le armi e si metta in campo la diplomazia per raggiungere l'obiettivo di due popoli e due stati».
Partito Democratico
Azione Italia Viva +Europa
La condanna alle azioni del gruppo radicale islamista Hamas arriva anche dal gruppo consiliare Azione-Italia Viva-+Europa: «Felici di leggere le parole chiare e inequivocabili di Laura Castelletti, sindaca di Brescia, che a nome della città ha condannato il vile attacco terroristico di Hamas contro Israele, uccidendo centinaia di civili di varie nazionalità, e che sarà motivo di una escalation di violenza senza precedenti» ha detto il deputato e consigliere comunale Fabrizio Benzoni: «Oggi in parlamento abbiamo impegnato il governo ad attivarsi immediatamente affinché l'Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa che consenta di evitare l’escalation militare, garantendo a Israele il diritto di esistere e difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario oltre che a fornire supporto e aiuti di natura umanitaria alle popolazioni colpite, evitando ogni forma di finanziamento e sostegno che possa supportare l’attività di organizzazioni terroristiche».
Il consigliere comunale capogruppo Francesco Tomasini ha rimarcato: «Non abbiamo mancato di esprimere nelle sedi istituzionali la necessità di atti, anche simbolici, volti a ricordare le vittime e a mostrare vicinanza al popolo israeliano. Auspichiamo che l’amministrazione possa organizzare un momento pubblico di raccoglimento e riflessione sulla violenza di quest’ultima settimana». Luca Pomarici, consigliere, ha espresso «vicinanza anche ai cittadini di Betlemme, città ormai da anni gemellata con Brescia, vittime e testimoni della violenza del fondamentalismo terroristico di Hamas». Si uniscono alla condanna delle azioni terroristiche di Hamas anche Davide Danesi, Segretario cittadino di Azione, Michele Busi, Segretario cittadino di Italia Viva e Cristina Bagnoli, Portavoce di +Europa Brescia: «A tutte le persone colpite va il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. Le atrocità commesse da Hamas ai danni di Israele stanno già portando a un'esacerbazione delle tensioni nell'area e si ripercuoteranno anche sulla popolazione palestinese». Nella sede di Azione in piazza Bruno Boni nel frattempo è stata appesa una bandiera di Israele.
L'opposizione
Forza Italia
Di tutt’altro tono le comunicazioni dei partiti di minoranza in Consiglio comunale, che invece criticano la scelta dell’Amministrazione. «Stride - attacca Forza Italia, riprendendo le contestazioni già diffuse ieri in un comunicato congiunto del centrodestra - con la volontà di dichiararsi comune che promulga la Pace. Il nostro Paese considera Israele una parte della nostra cultura e della nostra civiltà, un faro di libertà e democrazia nel Medio Oriente. Da questo dobbiamo partire, ricordando che la pace non può essere costruita con attacchi nei confronti di donne e bambini inermi, e che issare la bandiera arcobaleno della Pace non basta, bisogna avere il coraggio di dire da che parte si sta. Alcuni comuni di centrosinistra, fra cui Roma, hanno immediatamente esposto la bandiera dello Stato di Israele per testimoniare la vicinanza ad un popolo che è stato attaccato e che in questo momento deve difendersi. Auspichiamo che la guerra si fermi e si torni al dialogo, ma oggi anche Brescia avrebbe dovuto testimoniare la vicinanza della città ad uno Stato che ha subito una aggressione».
Fratelli d'Italia
Sulla questione interviene anche Giangiacomo Calovini, deputato bresciano e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri alla Camera: «Sono davvero colpito dall'incomprensibile scelta del Comune di Brescia di dire no alla proposta di illuminare il Palazzo della Loggia con i colori di Israele - ha detto -. Lo è innanzitutto perché davanti alle barbarie perpetrate dal gruppo terroristico di Hamas nei confronti di bambini, donne e uomini israeliani non ci possono essere distinguo e la solidarietà è doverosa sotto ogni punto di vista. In secondo luogo stupisce questa decisione che arriva nel giorno in cui il Parlamento italiano ha votato praticamente all'unanimità una serie di mozioni in cui si esprime in modo netto che tutta Italia è schierata con Israele e che non ci può essere indifferenza davanti alle atrocità avvenute nei giorni scorsi. L'auspicio è che i rappresentanti della Loggia possano fare marcia indietro esprimendo in modo chiaro la vicinanza ad un paese colpito in modo incivile».
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