Fondi per le parrocchie accoglienti: altro bando della Caritas diocesana
Centomila euro sono stati già promessi a 28 parrocchie, altri fondi però sono già a disposizione: potranno richiederli alla Caritas di Brescia le parrocchie che ospitano nei propri ambienti i profughi ucraini o che, nei modi più svariati, aiutano le famiglie della comunità direttamente coinvolte nell’accoglienza. Continua così l’impegno della Caritas diocesana in risposta all’emergenza Ucraina.
Le risorse
Il primo bando si è concluso il 6 maggio: il tesoretto a disposizione - 100.600 euro frutto della raccolta fondi avviata dalla Caritas nel Bresciano - verrà diviso tra 28 parrocchie che ne hanno fatto richiesta in quanto hanno aperto le proprie porte a persone fuggite dal Paese sotto attacco e le stanno ospitando al di fuori delle reti formali di accoglienza. Complessivamente queste parrocchie hanno accolto 212 persone tra le quali ci sono 95 minori.
L’impegno della Caritas diocesana, però, continua: partendo dall’esito del recente monitoraggio telefonico che ha ben fotografato l’attivazione di un tessuto relazionale accogliente che vede in molti casi le parrocchie collaborare con persone o famiglie della comunità, è stata attivata una seconda linea di aiuto alla quale possono accedere anche le parrocchie che non ospitano i profughi, ma sono impegnate ad aiutare, in vari modi, chi sta offrendo loro un tetto. Le domande vanno presentate entro il 26 maggio compilando il modulo disponibile sul sito Caritasbrescia.it. Alle parrocchie che ne faranno richiesta verranno riconosciuti contributi fino a un massimo di tremila euro. Anche in questo caso il bando attingerà ai frutti della raccolta fondi promossa dalla Caritas e arrivata a quota 561.405 euro.
Nuovi 96 posti
In risposta all’emergenza Ucraina le parrocchie bresciane - ricordiamo - sono scese in campo da subito. Il loro sostegno in questi mesi è stato continuo e indispensabile. Di recente, partecipando attraverso la Caritas italiana a un bando nazionale del Dipartimento di Protezione civile, hanno offerto ulteriori 105 posti, dei quali 96 hanno ottenuto un primo via libera. Il bando in questione era rivolto agli enti del terzo settore di tutta Italia e riguardava l’accoglienza diffusa, a integrazione della rete dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e del Sai (Sistema di accoglienza e integrazione).
In tutta Italia sono 29 le manifestazioni d’interesse che hanno ottenuto il via libera per complessivi 17.012 posti. Tra queste c’è quella della Caritas italiana: 2.167 posti, dei quali, appunto, 96 nel Bresciano. Posti che, nel nostro territorio, grazie alla Caritas diocesana, vanno ad aggiungersi ai 95 posti offerti al bando «Cas Appartamenti» (grazie alla disponibilità dell’Istituto Canossiano, delle parrocchie di Mezzane, Viadana, Nave, San Barnaba, Castel Mella...); ai 90 del bando «Cas Strutture collettive» (ad esempio all’Istituto delle Suore Poverelle, dai Missionari Saveriani, all’Istituto Salesiano don Bosco, alla Parrocchia di San Zeno, all’Istituto delle Suore di Santa Dorotea di Cemmo, al Centro accoglienza e ascolto Caritas Darfo) e ai 12 offerti per i corridoi umanitari.
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L’attivazione dei nuovi 96 posti non è immediata: con ciascuno degli enti proponenti che hanno presentato le manifestazioni giudicate positivamente, il Dipartimento della Protezione Civile - insieme al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani - sottoscriverà apposite convenzioni. Nel Bresciano, ricordiamo, gli ucraini fuggiti dalla guerra ad oggi sono circa sono 6.800, tra questi ci sono 4.800 donne.
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