Farmacie bresciane: ancora più servizi, ma è Sos personale
C’era una volta la «farmacia dei servizi»: il futuro è la «farmacia di relazione». Ne è convinta Federfarma Brescia che, come ogni dicembre, approfitta dell’imminente fine dell’anno per fare un bilancio dell’attività 2022 e guardare al 2023 con idee chiare: «Il concetto di "farmacia dei servizi" è ormai obsoleto - spiega la presidente Clara Mottinelli -. Ora dobbiamo puntare sempre più a costruire un rapporto continuativo e personalizzato con il paziente seguendolo lungo tutto il percorso diagnostico e terapeutico in sinergia con il medico di base. A tale scopo nei nuovi esercizi sono stati creati anche degli angoli consulenza».
Fondamentale, in quest’ottica, sarà la capacità di «coltivare sinergie - aggiunge -. A tal proposito chiediamo che le farmacie vengano inserite nella rete delle "case di comunità" e possano lavorare in sintonia con i medici di medicina generale e ospedalieri». Guardando al 2022 la presidente, affiancata dal segretario Marco Belloni, parla di «un anno molto impegnativo in cui, però, le farmacie bresciane hanno risposto bene alle nuove sfide».
Criticità
Due i «nodi» che rimangono. Il primo: la difficoltà a reperire alcuni farmaci «in particolare gli antinfiammatori. Difficoltà che, ci tengo a sottolinearlo, non ha raggiunto un livello d’allarme». Il secondo: la carenza di personale. L’allarme, in questo caso, c’è: «Mancano i farmacisti e i titolari degli esercizi, per andare avanti, sono costretti a fare i salti mortali».
I segnali relativi al futuro purtroppo non promettono bene, basti citare il «calo di iscrizioni all’Università registrate a Milano: per la prima volta i 300 posti disponibili non sono stati occupati interamente. I giovani durante la pandemia hanno percepito come molto stressante, diciamo pure usurante, la nostra professione».
Valore aggiunto
Nonostante questa difficoltà le farmacie bresciane nel 2022 sono comunque riuscite a registrare grandi numeri relativi ai servizi erogati. Un esempio sono le vaccinazioni: 108 farmacie (su un totale di 381) eseguono quelle contro l’influenza; 89 quelle anti-Covid. Circa le prime delle 176mila somministrazioni in Lombardia, 30mila sono state ordinate nelle farmacie dell’Ats di Brescia e un migliaio in quelle dell’Ats della Montagna. Quanto poi alle seconde, tra città e provincia, al 5 dicembre, ne sono state effettuate 124mila.
I servizi erogati, però, sono anche molti altri. Ci sono 373 che effettuano, in collaborazione con l’Ats, lo screening del colon retto. E ben 306 utilizzano la telemedicina: un dato importante se si considera che erano 190 nel 2021 e che sono 1.590 in tutta la Lombardia. «In questo settore - precisa la presidente - la richiesta dei pazienti è molto alta». Nel dettaglio: al terzo trimestre sono stati eseguiti 2.326 holter e 3.338 elettrocardiogramma.
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