Famiglie in crisi senza scuole e nonni: cooperative al lavoro

Allo studio ipotesi da attuare non appena sarà possibile. Tra le idee: attività in parchi e giardini
Ricordi lontani: ora si immaginano nuove forme di socialità
Ricordi lontani: ora si immaginano nuove forme di socialità
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Gli asili e le scuole sono chiusi almeno fino a settembre. Portare i figli ai nonni, magari molto anziani, significa esporre questi ultimi al pericolo di un eventuale contagio. Allo stesso modo può essere rischioso far entrate in casa una babysitter, ammesso che di questi tempi ci siano i soldi per pagarla. Quindi: le mamme e i papà che, piano piano, riprendono a lavorare a chi possono affidare i bambini? Il problema è comune a molte famiglie bresciane.

«Purtroppo non abbiamo una risposta - parla chiaro l’assessore comunale Marco Fenaroli -, ma ci stiamo lavorando. Ammesso che sia fattibile, un’ipotesi potrebbe essere l’organizzazione di attività con il personale di supporto della scuola. Ovviamente siamo in attesa di sapere cosa si potrà fare e cosa no». In città e provincia c’è tutto un mondo di cooperative e associazioni che sono consapevoli del problema e vogliono aiutare le famiglie non appena la situazione della «fase 2» sarà più chiara.

Ce lo conferma Girella Pricoco, presidente degli «Elefanti Volanti»: «Stiamo ragionando con i Comuni bresciani affinché mettano a disposizione degli spazi, come gli edifici scolastici, per attività ricreative da proporre nel rispetto delle indicazioni che lo Stato fornirà. Ovviamente non ci sarà la mensa e si useranno tanto gli ambienti esterni. Si potrebbero creare gruppi ridotti di bambini da intrattenere per tempi contenuti, in modo tale da fornire un servizio a più famiglie. Il tutto, ci tengo a sottolinearlo, mettendo al primo posto la salute e cercando di rispondere al bisogno di ripresa della società e all’esigenza di bambini e ragazzi di stare insieme. Quando sarà possibile partiremo, con educatori formati ad hoc».

Tra le realtà al lavoro per ipotizzare risposte c’è anche la «Nuvola nel sacco»: «Con Comuni e Parrocchie - racconta il presidente Antonio Terna - stiamo lavorando su più scenari: dalle attività estive nel parco vicino a casa o in un giardino condiviso fino al grest diffuso in spazi verdi e palestre. Ora sono solo idee. Oltre a pensare ad ambienti e attività, ci preme aiutare i bambini a riabituarsi alle relazioni». In campo c’è anche «Bimbo chiama Bimbo»: «Noi organizziamo sempre - spiega la referente Valeria Della Valle - il babysitting estivo: se sarà fattibile lo proporremo anche quest’anno rimodulato nel rispetto delle future disposizioni e in accordo con gli altri enti che fanno attività ricreative».

Anche la Diocesi, dal canto suo, non vuole lasciare sole le famiglie: «Non sappiamo che estate sarà - spiega don Giovanni Milesi -, ad oggi possiamo solo immaginarla. Non è possibile pensare ai grest come li conosciamo ora, ma, nel rispetto di quanto sarà consentito fare, cercheremo di stare vicini ai ragazzi e di rispondere al loro bisogno educativo e di socializzazione proponendo attività estive e tenendo aperti e attivi gli oratori». Ovviamente restano anche le opzioni tata (magari attingendo al bonus babysitter) e congedo parentale.

Ma, oltre a non sapere come conciliare lavoro e figli, molte famiglie sono anche in difficoltà economica. Alcuni genitori hanno perso il lavoro o hanno attività che si sono fermate. Lo Stato, attraverso i Comuni, sta erogando buoni spesa. «In città - spiega Fenaroli - abbiamo ricevuto più di seimila domande: un numero altissimo se si pensa che dietro a queste richieste ci sono 20mila persone. Ora i nostri uffici le stanno valutando. Più di mille buoni sono già stati erogati». Al Municipio di Chiari sono arrivate 246 richieste. Altre forme di aiuto consistono nella «spesa sospesa» (chi può metta, chi non può prenda) o nei pacchi famiglia.

«Tempo libero», in accordo con i Servizi sociali, distribuisce alimenti a chi ha bisogno nell’emporio solidale. «Le richieste sono aumentate - spiega la presidente Mariagrazia Savardi -: seguiamo 100 famiglie. Chi vuol donare e le associazioni che hanno bisogno ci contattino: mariagrazia.savardi@cooptempolibero.it.

 

 

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