Due anni senza Nadia Toffa: il ricordo dei colleghi e di Brescia

Il 13 agosto 2019 moriva la giornalista de Le Iene, che oggi le dedicano un messaggio d'affetto sui social
Nadia Toffa, giornalista de Le Iene, morta il 13 agosto 2019 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Nadia Toffa, giornalista de Le Iene, morta il 13 agosto 2019 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sono passati due anni esatti da quando la «guerriera» si è arresa a quella bestia che aveva definito «il bastardo». Il 13 agosto 2019 moriva Nadia Toffa, dopo una lunga battaglia contro il tumore. Se n’era andata senza clamore, circondata dai suoi cari, intorno solo le colline della sua Mompiano. Neppure gli amici stretti sapevano che Nadia era ricoverata da luglio alla Domus Salutis. La famiglia aveva scelto di difendere la sua privacy fino all’ultimo giorno. Il 10 giugno aveva compiuto 40 anni.

Gli amici e i colleghi de Le Iene la ricordano oggi con una semplice foto di lei al mare e un messaggio d’affetto sui social: «Due anni senza di te».

Arnaldina classe 1979, una laurea in Lettere e Filosofia a Firenze, Nadia Toffa aveva iniziato presto a bazzicare le tv locali, cominciando da Telesanterno, a Bologna. Nei primi anni Duemila era approdata a Retebrescia, dove aveva stretto rapporti d’amicizia sopravvissuti intatti al «salto» milanese. Nel 2009 era arrivata alle Iene. Dopo una gavetta durata oltre un anno erano arrivate finalmente le grandi occasioni: i servizi sulle truffe delle farmacie, quello sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania e sul gioco d’azzardo. Il tema che le era caro era la ludopatia, cui aveva dedicato nel 2014 il libro «Quando il gioco si fa duro» e per cui si era spesa anche in prima persona. Nel 2016 era arrivata la promozione al timone de Le Iene insieme a Pif, Fabio Volo, Geppi Cucciari e Miriam Leone. 

Era dicembre 2017 quando aveva scoperto di essere malata. Ed è stato in quel momento che Nadia Toffa aveva deciso di dimostrare al mondo che con la sua testa dura poteva battere anche il cancro o almeno provarci. Lo aveva raccontato in tv e poi nelle poche occasioni pubbliche in cui era apparsa. 

Il 16 agosto 2019 ai funerali celebrati in Duomo parteciparono centinaia di persone. La piazza gremita da amici, parenti, colleghi e sconosciuti commossi dalla scomparsa prematura della giornalista che tanti aveva saputo ispirare con il suo coraggio. Il suo spirito audace le è valso anche il riconoscimento più prestigioso a Brescia, il Grosso d’Oro, che mamma Margherita ha ricevuto il 20 dicembre 2019 al Teatro Sociale durante la cerimonia di consegna del Premio Bulloni. Un segno tangibile della città che così ha voluto ricordare la sua Leonessa, che Ilaria Rossi ricordava così sul Giornale di Brescia in quei giorni: «Non aveva paura, Nadia, se non quella di abbandonare la sua mamma troppo presto. Amava stare a piedi scalzi e sognava un Brescia come ai tempi di Roberto Baggio. Era un maschiaccio in tacchi a spillo, sempre con le parole crociate appresso. Sempre di corsa, col sorriso. Per sempre».

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