Covid-19, la diagnosi a casa grazie agli ecografi AiutiAMObrescia
Polmoni colpiti o meno da Covid-19, la diagnosi avverrà tra le mura di casa. Grazie ai doni super tecnologici che AiutiAMObrescia fa all’Ats di Brescia e all’Ats della Montagna, si eviterà che i soggetti potenzialmente contagiati dal virus si rechino in pronto soccorso e i casi positivi verranno subito isolati e trattati.
Concretamente l’operazione lanciata quattro mesi e mezzo fa dal GdB e dalla Fondazione Comunità Bresciana farà avere alle due Ats ecografi portatili che entreranno a far parte delle dotazioni dei medici Usca. Ossia le sentinelle sul territorio: unità speciali istituite durante la pandemia per seguire a domicilio i pazienti affetti da Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero.
Come spiega Enrico Zampedri, coordinatore di AiutiAMObrescia, «i primi 15 strumenti da 225 mila euro (con tre sonde, anche cardiologica, ndr) sono stati ordinati e arriveranno entro fine mese. Altri 15 sono già stati opzionati. Queste apparecchiature serviranno per aumentare significativamente la possibilità di effettuare diagnosi differenziali a domicilio nei casi di sospetta infezione da Covid-19 per poi rimanere una dotazione standard nel tempo del servizio territoriale». Il progetto finanziato con la raccolta fondi dei bresciani contempla «sia l’acquisto degli ecografi portatili - continua l’ingegner Zampedri - sia la strutturazione di un programma di formazione finalizzato a mettere i medici, compresi coloro che sono nella fase finale della scuola di specializzazione, nella condizione di utilizzare in modo efficace lo strumento ecografico in dono».
Il programma teorico-pratico vede il coinvolgimento di Civile, Poliambulanza e Asst della Valcamonica. Per l’Ats di Brescia il corso interessa i 22 medici Usca attivi nelle postazioni di Brescia, Montichiari, Orzinuovi e Palazzolo e 10 iscritti all’ultimo anno del Corso di formazione specifica in Medicina generale (Cfsmg); per l’Ats della Montagna il progetto riguarda quattro o più medici Usca. Le lezioni e i tirocini, al via in questi giorni per alcuni di questi gruppi, consentiranno ai medici di eseguire un’ecografia polmonare di primo livello con gli strumenti portatili in arrivo. Un’ecografia utile a selezionare i pazienti a rischio di ricovero o meritevoli di osservazione ravvicinata. Tale metodica, infatti, può rilevare molte caratteristiche dei disturbi polmonari nelle infezioni da Covid-19 sospette o accertate: mette in evidenza l’ispessimento pleurico, il consolidamento sub-pleurico e, come la TC, gli addensamenti parenchimali a vetro smerigliato.
Il progetto, insomma, si rivelerà «utile a livello diagnostico - spiega Claudio Sileo, direttore generale di Ats Brescia - per garantire la presa in carico del paziente sospetto Covid-19 o accertato tale direttamente a domicilio senza dover ricorrere ad accessi in pronto soccorso e area ospedaliera non appropriati. Queste ecografie consentono infatti di distinguere se il paziente manifesta o meno una compromissione polmonare e se la stessa è riconducibile al Coronavirus. Ovviamente non verranno eseguite ecografie radiologiche, che restano in capo agli ospedali, ma è evidente che si farà un notevole passo in avanti rispetto all’utilizzo del fonendoscopio». Non solo: una volta accertato l’eventuale contagio, «grazie a queste apparecchiature portatili di ottimo livello - aggiunge Sileo - i medici Usca potranno monitorare a domicilio i pazienti che non hanno bisogno di essere ricoverati».
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