Capodanno, a Brescia si festeggia in casa: tante disdette
La tavola è apparecchiata, lenticchie e cotechino bussano alla porta, Alexa pensa alla musica. Sulle note di Maracaibo molti bresciani questa sera faranno il trenino in salotto: complici l’aumento dei contagi, le quarantene, le nuove regole e la paura, San Silvestro si festeggerà soprattutto a casa.
Lo sanno bene i ristoratori che, da un lato, hanno visto una pioggia di disdette abbattersi sui veglioni e, dall’altro, hanno ricevuto molte richieste per l’asporto. Ce lo confermano Alberto Gipponi (che stasera terrà chiusa la sua Dina, a Gussago, e si concentrerà sulla gastronomia Delia, in città) e Marco Dodesini di Gusto: «Siamo super soddisfatti degli ordini ricevuti. Ordini motivati sia dal desiderio di stare a casa, sia dal fatto che molti ristoranti rimangano chiusi perché il personale è risultato positivo o perché hanno ricevuto troppe cancellazioni».
Cosa si farà nel Bresciano
Nel rispetto del Decreto Festività non ci saranno feste in piazza. A Brescia sono previsti tre concerti per un numero limitato di spettatori che hanno prenotato il posto a sedere e uno spettacolo teatrale al Sociale. Tutti eventi che dovrebbero finire entro le 23-23.30 per consentire agli ospiti di brindare a casa. A Rovato - non senza polemiche dei proprietari di animali - si salvano i fuochi d’artificio di mezzanotte nel cielo sopra piazza Cavour. Sul Garda è confermata la crociera. I botti sono vietati in molti paesi. La Valcamonica rinuncia alle sue fiaccolate per evitare assembramenti.
Discoteche chiuse
E le discoteche, come da Decreto, rimarranno spente. E deluse: «Siamo chiusi per pregiudizio - commenta Domenico Zucchi del Silb -. Se il provvedimento mira alla limitazione dei contatti non raggiungerà il suo obiettivo. Basta dare un’occhiata ai social per rendersi conto che si sono aperte nuove possibilità di intrattenimento più o meno fantasiose: dj set, musica d’ascolto, vocalist e ingresso dopo cena, tutto, a loro dire, nel rispetto della normativa anti-Covid. Artisti e personale delle discoteche sono stati assunti in ristoranti e circoli privati per allietare il Capodanno: non ce l’ho con loro che non hanno ricevuto ristori e devono pur vivere, ma con chi non rispetta le regole. Ricordo che siamo imprenditori e lavoratori. Lo spettacolo è una ricchezza del Paese».
La rabbia degli albergatori
Un certo malumore si respira anche tra gli albergatori: «L’aumento dei contagi ha bloccato le prenotazioni e causato cancellazioni a raffica - racconta Alessandro Fantini, vicepresidente di Federalberghi -. San Silvestro, però, è un episodio, noi temiamo soprattutto il futuro. Lo scorso anno non sapevamo come sarebbe andata, adesso invece sì. In montagna si rischia la chiusura per mancanza di richieste di settimane bianche da parte degli stranieri, che solitamente arrivavano a gennaio. In città a preoccupare è il blocco dei viaggi d’affari dall’estero. Sui laghi le poche strutture aperte rischiano di chiudere fino a Pasqua. È necessaria la riconferma della cassa integrazione. Serve attenzione per il mondo del turismo, che nel 2021 ha visto in fumo il 30-40% del fatturato rispetto al 2019, dopo aver perso il 70% nel 2020».
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