Brindisi e bertagnì, la brescianissima tradizione della Vigilia al Bianchi
Erano centinaia, anche quest’anno, i bresciani che hanno affollato - o forse meglio dire stipato - via Gasparo da Salò a Brescia. Come ogni mattina della Vigilia di Natale che si rispetti (perdipiù era anche sabato, giorno fisso dell'aperitivo all'ora di pranzo in questa zona), anche ieri la strada su cui si affaccia l’Osteria Al Bianchi, locale aperto nel 1881 e organizzatore dell'appuntamento, era gremita di ragazzi pronti a far festa.
Bicchiere di vino in una mano e il classico bertagnì nell’altra, fino al tardo pomeriggio hanno brindato e ballato, animati dal dj set che ha riempito di allegria il centro storico. Sulle note dei grandi successi disco e anni ’90 - non è mancata ovviamente «T’appartengo» di Ambra Angiolini, recentemente tornata in classifica grazie all’esibizione durante la finale di X Factor - in tantissimi hanno cantato a squarciagola, rinnovando una tradizione che ormai tiene banco da anni. Dalla loro parte anche la temperatura, non così rigida per essere il 24 dicembre.
Indaffaratissimi i baristi dietro al bancone, con maglione natalizio d’ordinanza, che hanno distribuito bottiglie di bollicine e pirli a rotazione continua, mentre chi non temeva l’abbuffata del cenone della Vigilia si è rifocillato con paninetti farciti di salumi nostrani, baccalà fritto in pastella, polpette di carne e uova sode.
Un fiume di storie e post sui social, per documentare l’appuntamento all’insegna dell’allegria ormai definito «una festa da santificare».
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