Brescia buona come il pane, ma senza glutine

Cresce il numero delle diagnosi di celiachia, ma aumentano anche le proposte gluten free
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Mangiare una pizza fuori. O un panino al bar. O anche solo una birra o una spaghettata con gli amici. Gesti che per almeno 150mila persone in Italia non sono poi così scontati. È infatti questo il numero di soggetti intolleranti al glutine stimato dall’Associazione italiana celiachia. Ma la quota potrebbe salire notevolmente se venissero conteggiati anche tutti coloro che non sono stati diagnosticati. Si potrebbe arrivare, sempre secondo le stime dell’associazione, a 600mila celiaci nel nostro Paese. Una persona su cento. Una patologia in aumento, per giunta: ogni anno vengono effettuate 10.000 nuove diagnosi con un incremento annuo di circa il 10%.

Se una decina di anni fa era una grande sconosciuta, oggi sappiamo più o meno tutti di che cosa si tratta: è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale e altri cereali che, se introdotti nell’organismo, portano a seri problemi intestinali e non solo. Per curare questa malattia l’unico regime attualmente conosciuto è una dieta senza glutine. Addio quindi a pane, pasta, pizza, birra, ma anche gelato, caffè d’orzo e molto altro.

Fortunatamente aziende alimentari e ristorazione si stanno muovendo per rendere meno complicata la vita dei celiaci, tanto che sono sorte intere linee di prodotti gluten free, insieme a bar e ristoranti che cucinano pietanze per chi ha questa patologia.

L’Asl di Brescia, insieme a quelle di Como, Lodi, Mantova, Milano 1, Sondrio, Valle Camonica e Varese, ha aderito al progetto Nuova Celiachia, che consente a tutte le persone a cui è stata diagnosticata la celiachia di approvvigionarsi degli alimenti senza glutine con il rimborso del Servizio sanitario nazionale. A loro disposizione viene messo un budget mensile, spendibile sia nelle farmacie sia nei punti vendita che aderiscono alla convenzione con Regione Lombardia.

I problemi e gli inconvenienti restano ancora elevati, tuttavia: basti pensare che chi introduce nel proprio ristorante un menù senza glutine deve prima seguire un corso, perché anche la minima occasione di contagio può mettere a serio rischio la salute degli interessati. Non tutti, tra l’altro, sono così d’accordo con il New York Times, che ha definito l’Italia il «paradiso dei celiaci». La nostra è infatti una cucina mediterranea, dove quindi pane, pasta e cereali sono alla base non solo della dieta quotidiana, ma anche delle proposte di convivialità.

Proprio nella nostra città si sta muovendo qualcosa. Qui è nata la fiera Gluten free Expo, trasferita per l'ultima edizione a Rimini, e sono previsti gli appuntamenti di Brescia gustosa, che da venerdì 28 a domenica 30 nel centro Paolo VI proporrà diverse iniziative sulla cucina senza glutine, avvalendosi anche dell’esperienza di grandi chef.

Stasera alle 19.30, inoltre, al locale Red App di via Moretto 55 (vicino alla chiesa di San Lorenzo) si terrà un aperitivo totalmente gluten free, con una varietà di alimenti che spazierà dagli stuzzichini al panettone, come racconta Silvia, la proprietaria: «Abbiamo iniziato con i pranzi gluten free per dare la possibilità ai celiaci di mangiare pizza, focaccia o panini, insalate e altre pietanze senza rischi per la loro salute. La proposta è piaciuta molto, tanto che le persone entravano proprio per chiederci se avevamo anche altri alimenti per celiaci. Così abbiamo pensato di inaugurare l’aperitivo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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