AiutiAMObrescia: nonna Renata e Barbara rivivono nelle donazioni
Nel ricordo di due insegnanti dal cuore grande, sul conto di AiutiAMObrescia sono arrivati altri fondi, che vanno ad aggiungersi alle tante donazioni raccolte dall'iniziativa voluta da Giornale di Brescia e Fondazione della Comunità Bresciana, oggi a quota 16.528.219,75 di euro tramite 57.225 donazioni (dati aggiornati alle 15.30 di lunedì 4 maggio).
I mittenti sono la «Nonna Renata Onlus» e «Il sorriso di Barbara», due associazioni che portano avanti il nobile impegno di Renata Mazzi, maestra elementare di Sona (Verona), e Barbara Ferrari Fiora, docente dell’Istituto Don Bosco di Brescia.
«Renata era la mia mamma - ci racconta da Sale Marasino Valeria Modena, che insieme al marito guida il piccolo sodalizio -: una super nonna che adorava i suoi sei nipoti. Quando è venuta a mancare per via di un tumore, all’età di 63 anni, io ho deciso di utilizzare la mia parte di lascito a scopo benefico: è così che ho creato questa associazione che aiuta i bambini in difficoltà nel ricordo di mia mamma, una persona molto credente e sempre vicina ai più piccoli».La Onlus in questi anni ha collaborato con un sacerdote che opera in Albania, ha aiutato due bambini bisognosi di cure a raggiungere l’Italia per sottoporsi a degli interventi, ha acquistato passeggini e altri prodotti per una casa famiglia in Veneto, sostiene il Centro di aiuto alla vita di Verona e ha adottato a distanza un bambino che vive in Thailandia. Ora, in piena emergenza sanitaria, l’associazione guidata da Valeria Modena è scesa in campo a fianco di chi lotta contro il Covid-19 donando mille euro ad AiutiAMObrescia: «Io sono una consulente ambientale e lavoro per la Ori Martin - spiega -: ogni anno sotto Natale i lavoratori organizzano una lotteria a sostegno delle associazioni come la nostra. Noi abbiamo ricevuto mille euro, cifra che ho dato volentieri ad aiutiAMObrescia:ora la priorità è sostenere gli ospedali e tutte le realtà impegnate a combattere il virus».
Come la «Nonna Renata Onlus», anche «Il sorriso di Barbara» ha contribuito alla raccolta fondi: concretamente il sodalizio ha stanziato ottomila euro (il controvalore di un respiratore B-pap) ad AiutiAMObrescia e ottomila euro direttamente all’ospedale Civile. Fondi raccolti nel 2019 con l’iniziativa «Un ciclamino per un sorriso» e col 5x1000. L’associazione, ricordiamo, è nata nel 2011 in memoria della prof. Barbara Ferrari Fiora che insegnava al Don Bosco.
Opera nei reparti di Oncologia ed Ematologia per restituire il sorriso a chi soffre. «Barbara - ci raccontano dal sodalizio - durante gli ultimi giorni di malattia ci teneva tantissimo ad essere in ordine: diceva che in questo modo si sentiva più forte. Ecco perché, con tre parrucchieri professionisti e una ventina di volontari formati da psicologi entriamo negli ospedali per fare taglio e piega ai pazienti: con questo servizio di cura dei capelli e di ascolto siamo attivi al Civile, alla Poliambulanza e alla Domus. Collaboriamo inoltre con Ant e Casa Lucchini. In questo periodo siamo pure riusciti a donare una parrucca di capelli veri a una paziente oncologica». L’associazione, poi, è solita stanziare borse di studio agli studenti meritevoli del Don Bosco. «Il nostro lavoro in ricordo di Barbara è iniziato al Civile - raccontano - e si è esteso grazie ai volontarie e alle donazioni. Visto ciò che sta succedendo nella nostra provincia non potevamo non contribuire alla raccolta». Grazie anche ai gesti oncreti di queste due associazioni AiutiAMObrescia può fare la differenza in questo momento di difficoltà.
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