AiutiAMObrescia, Alpini in prima linea su mille fronti
Brescia chiama, gli alpini rispondono con generosità infinita. Succede sempre, figuriamoci adesso che siamo in piena emergenza sanitaria. Tantissimi gruppi di penne nere hanno attinto risorse dalle proprie casse per sostenere AiutiAMObrescia, la raccolta fondi lanciata il 9 marzo dalla Fondazione della Comunità Bresciana e dal nostro giornale e arrivata a superare quota 16.477.809,11 milioni di euro grazie a 57.033 cuori d’oro.
Insieme alle donazioni dei singoli sodalizi è arrivata anche quella del coro Alte Cime: «Il nostro territorio ha bisogno, non possiamo lasciarlo solo», è il commento del presidente Gianpietro Zilberti. Il coro, ricordiamo, è stato fondato nel 1995 da un gruppo di alpini di San Polo e Ome appassionati di musica e guidati dal maestro Cristian Borboni. Quest’anno ricorre il suo 25esimo anniversario, ma «la festa è ovviamente rinviata». Ad oggi l’Alte Cime è composto da una quarantina di alpini in congedo diretti dai maestri Gianmario Gerardi e Manuel Scalmati. Il suo repertorio spazia tra i canti delle penne nere e della montagna. «Purtroppo - racconta il presidente - piangiamo la scomparsa di Marco Cinquetti, nostro corista di Calcinato. Non appena sarà possibile faremo una messa nel suo paese per ricordarlo e, con la sezione, in città, renderemo degno omaggio a tutte le penne nere andate avanti in questo periodo».Oltre a sostenere AiutiAMObrescia, «gli alpini - spiega Gianbattista Turrini, presidente della sezione di Brescia alla quale fanno capo 161 gruppi - hanno anche contribuito economicamente alla costruzione dell’ospedale da campo di Bergamo realizzato dalla nostra associazione e dagli artigiani orobici». Tutte le penne nere si sono inoltre messe a disposizione dei Comuni «per consegnare casa per casa mascherine, generi alimentari e farmaci».
«Come sezione - aggiunge Turrini - stiamo svolgendo anche altri servizi: vigiliamo, insieme alla Polizia locale, affinché nel fine settimana nessuno salga sulla Maddalena; distribuiamo tablet per facilitare la didattica a distanza; siamo presenti nel cortile del Leonardo dove vengono fatti i tamponi. E accompagniamo i militari italiani e russi impegnati a sanificare le case di riposo bresciane: li seguiamo nei sopralluoghi e negli interventi e restiamo a loro disposizione se servono materiali aggiuntivi o per altre necessità pratiche. Ad oggi questa operazione ha già interessato 18 strutture su un totale di cento: ogni giorno ne vengono sanificate tre o quattro».
Gli alpini, insomma, ancora una volta, si sono rimboccati le maniche per aiutare il territorio. Grazie anche alle loro tantissime donazioni aiutiAMObrescia sta continuando a fare grandi cose. Ieri, ad esempio, nel quartier generale dell’operazione (il magazzino Agliardi di Rezzato) sono arrivate 22mila mascherine Ffp2 da distribuire questa settimana agli operatori delle varie Croci impegnate a far fronte all’emergenza. Sono il regalo di Bin Lin, titolare della Daddybaby (con sede in Cina), e di Heini Shi, professoressa sinoitaliana della New York University che insegna a Shanghai e in alcune città d’Europa. A realizzarle è stata proprio la Daddybaby, azienda produttrice di pannolini per bambini e anziani che di questi tempi ha convertito la propria attività. La docente, nei giorni scorsi, ci aveva raccontato di essere rimasta molto colpita da quanto sta accadendo nella nostra provincia e di aver quindi contattato aiutiAMObrescia affinché il proprio dono potesse arrivare a chi davvero ha bisogno. Nuove spedizioni di termometri, saturimetri e altri presidi di protezione individuale sono in programma già nei prossimi giorni. AiutiAMObrescia non si ferma mai.
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