«Io, in affitto dal sindaco di Ghedi e poi sfrattata»
Una donna di Ghedi ce l’ha con Federico Casali, che, oltre ad essere sindaco del suo paese, è anche proprietario della casa da cui è stata sfrattata.
Classe ’53, pochi giorni fa l’inquilina ha dovuto lasciare l’appartamento in cui viveva da tre anni. «All’inizio - spiega - ho sempre pagato l’affitto. Da più di due anni, per difficoltà sopraggiunte anche per via del Covid, ho smesso di pagare. Il 14 dicembre ho ricevuto il primo sfratto, che l’ufficiale giudiziario ha posticipato al 18 gennaio, quando ho dovuto lasciare la casa. Al momento sono ospite di alcuni amici, ma tra poco finirò in strada…».
«Ho fatto domanda per una casa popolare - continua - ma dai Servizi sociali mi hanno detto che sono la 14ª della lista e che al momento non ci sono case libere... Può essere, ma so che, recentemente, ad una famiglia di immigrati, che era stata sfrattata, hanno dato subito una casa. Perché a loro sì e a me no? Ho pure chiesto aiuto al sindaco, ma mi ha detto di arrangiarmi...».«Come ammette l’interessata - ribatte Federico Casali -, da oltre due anni non percepisco l’affitto. Il Covid non c’entra, visto che la signora non pagava già prima della pandemia. Ricordo che per entrare in possesso della mia casa ho dovuto pagare un avvocato; per non dire delle spese per sistemare l’appartamento». Ancora: «Per la casa popolare la signora aspetta il suo turno. Non ho intenzione di fare pressioni sui Servizi sociali: oltre che sbagliato sarebbe inopportuno. Pensate alle critiche che mi piomberebbero addosso se intervenissi: "Hai visto il sindaco: per risolvere una questione personale, utilizza i Servizi sociali del Comune". No, grazie». La verità, chiude Casali, «è che la signora sta facendo un gioco che conosciamo bene, finalizzato ad abitare gratis in casa d’altri».
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