Bassa

I segreti dell'antico palazzo svelati coi raggi ultravioletti

Studenti ed esperti d'arte impegnati a Palazzo Maggi, a Corzano, per analizzare gli affreschi di Lattanzio Gambara
In pieno centro. Uno scorcio di Palazzo Maggi, proprietà privata
In pieno centro. Uno scorcio di Palazzo Maggi, proprietà privata
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Nel cuore di Corzano, a due passi dalla parrocchiale e a quattro dal municipio, la nebbia che di buon mattino si è già fatta notare nella Bassa avvolge Palazzo Maggi, un immobile di proprietà della famiglia Gatti, tanto affascinante quanto bisognoso di cure.

Un edificio cinquecentesco disabitato che custodisce all’interno splendidi affreschi dell’artista Lattanzio Gambara. Il Comune, consapevole del pregio e delle potenzialità di questa struttura, non fa mistero della volontà di acquistarla: «Palazzo Maggi - osserva il sindaco Giovanni Benzoni - necessita di essere ristrutturato e valorizzato. Siamo al lavoro per trovare i fondi e raggiungere un accordo con gli attuali proprietari per garantire un futuro a questo immobile. Che a nostro avviso potrebbe ospitare una scuola d’arte legata all’Istituto Dandolo».

Nell’attesa che un giorno i restauri abbiamo inizio, un gruppo di esperti (in primis Vincenzo Gheroldi e Sara Marazzani) e gli studenti dell’Istituto tecnico turistico di Orzivecchi, sede distaccata del «Dandolo» di Bargnano, sono scesi in campo per analizzare gli affreschi di Lattanzio Gambara che impreziosiscono l’immobile. In particolare la loro attenzione si è concentrata su due sale: una grande, dedicata alla mitologia e ai paesaggi, e una piccola, forse una cappella o uno studiolo, con temi biblici.

Gli esperti hanno illuminato le opere con lampade ultraviolette e hanno registrato le fluorescenze emesse dai dipinti con una macchina fotografica speciale. «Il loro lavoro - commenta molto soddisfatto il sindaco -, oltre ad aiutarci a "vedere" gli affreschi così come vennero realizzati dall’artista, ha fatto emergere informazioni significative circa le conoscenze e gli orizzonti dello stesso Gambara».

In parallelo, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro coordinato dal prof. Roberto Consolandi e intitolato «Sacro e profano» (per via dei temi degli affreschi delle due sale), gli studenti hanno eseguito scrupolose ricerche su ogni affresco. Il risultato del loro lavoro è un catalogo (curato dal docente e finanziato da sponsor) che, evidenziando il valore dell’edificio e delle opere che conserva, accende i riflettori sull’importanza di avviare un progetto di restauro.

Chi non avesse ancora visto Palazzo Maggi e fosse interessato ad ammirarne gli affreschi può approfittare delle aperture straordinarie in programma oggi, sabato 11 e domenica 12 novembre (dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18). Per visite in altri giorni e orari è possibile contattare il numero 030.9461120.

 

 

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