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A Manerbio nuova Rianimazione targata aiutiAMObrescia

È attiva da mercoledì, conta sei posti letto Scarcella: «L’operazione ci è stata vicina sempre»
MANERBIO RIANIMAZIONE AIUTIAMOBRESCIA
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Nelle prime 24 ore sono già stati occupati tre letti. Da mercoledì è operativa la nuova Rianimazione dell’ospedale di Manerbio, allestita grazie ad aiutiAMObrescia, l’operazione promossa da GdB e Fondazione Comunità Bresciana che da marzo a oggi ha raccolto oltre 18,5 milioni di euro per aiutare il territorio a far fronte alla pandemia.

«Creata pensando all’eventualità di una seconda ondata di Covid-19 - spiega Benvenuto Antonini, direttore del Dipartimento Emergenza Accettazione - questa Rianimazione conta sei posti letto dotati di tutte le attrezzature utili ad assistere i pazienti che purtroppo stanno arrivando. In ospedale abbiamo anche un’altra Rianimazione: la nostra intenzione è usarne una, quella nuova, per pazienti Covid-19 e una per gli altri. Speriamo di non doverle impiegare entrambe per il virus».

Questo nuovo servizio - creato ristrutturando una vecchia Rianimazione abbandonata - rappresenta solo uno dei tanti doni fatti da aiutiAMObrescia all’Asst del Garda alla quale fa capo anche l’ospedale di Manerbio: «AiutiAMObrescia - spiega il direttore generale dell’azienda Carmello Scarcella - ci è stata vicino da subito con supporto economico e consegna di attrezzature. Giusto per fare qualche esempio è in arrivo un automezzo con impianto radiologico portatile che siamo riusciti ad acquistare con il sostegno di questa operazione. E, davanti all’ospedale di Desenzano, saranno presto operative due tendostrutture finanziate da aiutiAMObrescia: una serve per i tamponi drive-through, l’altra per la sosta di chi accompagna i parenti in pronto soccorso.

La vicinanza di questa operazione ci ha consentito di disporre sempre in tempi rapidi di ciò di cui, di volta in volta, abbiamo avuto bisogno». Ora l’Asst del Garda è chiamata ad affrontare nuovamente la sfida al Covid-19: «Disponiamo di cinque presidi Covid-19: tre per pazienti acuti (Gavardo, Desenzano e Manerbio), due per gli altri (Leno e Lonato). Quest’ultimo verrà temporaneamente chiuso per essere demolito e ricostruito: durante i lavori i reparti traslocheranno a Prevalle, in una struttura capace di ospitare fino a 100 posti letto. Una struttura che consideriamo come un’area di espansione per accogliere i pazienti Covid-19: a tal proposito ci preme allestire, per il momento, almeno una sessantina di posti letto».

Scarcella chiede quindi ad aiutiAMObrescia un sostegno su questo fronte, ossia l’acquisto di attrezzature diagnostiche e arredi per Prevalle. Numeri. Nel periodo buio della pandemia la Asst del Garda è arrivata ad ospitare fino a 494 positivi sottraendo il 70-75% dei posti all’attività ordinaria. Ora, per i pazienti Covid-19, sono stati messi a disposizione 80 posti dei quali 33 risultano già occupati. Per rispondere ancora meglio, e soprattutto in sicurezza, all’emergenza, l’azienda guidata da Scarcella avrebbe bisogno di «una barella di biocontenimento per il trasporto delle persone positive». Il dottor Antonini aggiunge la necessità di rinforzare le risorse umane: «Servirebbero infermieri, ma non si trovano».

Il collega Stefano Favalli, responsabile del Pronto soccorso di Desenzano, accenna invece alla necessità di attrezzature come «dispositivi di ventilazione ed elettromedicali. Non possiamo far altro che ringraziare aiutiAMObrescia: da subito ci ha fornito mascherine, caschi Cpap, tute, generi di conforto e tablet per mantenere i legami tra pazienti e familiari. Ogni aiuto - commenta - si è rivelato davvero prezioso».

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