Vostro marito non vi aiuta in casa? Prendetelo in affitto

«Il mio cliente tipo? Donne single dai 35 ai 70 anni». Andrea Paterlini, trentanovenne di Villa Carcina, è l’unico «marito in affitto» di Brescia e provincia. Da quando nel 2013 ha deciso di affiliarsi alla società in franchising «Il marito in affitto» con sede nella provincia di Monza e Brianza si guadagna da vivere facendo il risolutore di problemi legati alla gestione della casa.
Giardinaggio, tinteggiatura, manutenzione, montaggio mobili sono solo alcune mansioni che il valtrumplino - e come lui una cinquantina di colleghi sparsi in tutta Italia - svolge all’interno delle abitazioni dei bresciani. Lavoretti. «Sì perché - spiega Paterlini - oltre a tutte quelle attività che uno si aspetterebbe io faccio anche altro come piccoli lavoretti».
Il «marito in affitto» va per esempio a fare la spesa, lo si può chiamare anche solo per cambiare una lampadina o per portarsi appresso un esperto mentre si va a fare compere in qualche negozio di bricolage. Una formula vincente visto che, dopo un paio di anni di rodaggio, ora il suo mestiere va a gonfie vele. «Spesso - racconta - le persone sono restie a chiamare un professionista per risolvere piccoli problemi come una guarnizione da cambiare o uno scaffale da montare, vuoi anche per un fatto di costi, e quindi chiamano me. Lo fanno perché non sono in grado di farlo loro stesse o semplicemente perché non hanno voglio di farlo e preferisco impiegare il loro tempo in altro».
Il «marito in affitto» non è reclutato esclusivamente da donne sole. «Non è raro che venga chiamato dai mariti stessi». Le mansioni che vanno per la maggiore sono sistemare le classiche tapparelle rotte, montare delle scansie o spostare dei mobili. Creare un buon rapporto con i propri clienti, che sono residenti soprattutto in città, è fondamentale per la filosofia di un «marito in affitto».
«Voglio che si fidino dei miei consigli e della mia professionalità, a volte i miei clienti si sfogano con me e anche questo fa parte del mio lavoro. Succede tante volte che, di fronte a una decisione da prendere rispetto a lavoretti di casa, i miei clienti mi chiamino anche solo per un consiglio». Dal 2013 il trentanovenne ha risolto i problemi di almeno 400 bresciani. «La maggior parte - fa sapere - mi contatta su Facebook e in misura minore attraverso il sito di "marito in affitto". Poi, ovviamente, c’è il passaparola».
Ma da dove è nata l’idea di diventare un «marito in affitto»? «È stata mia moglie che leggendo un articolo mi ha proposto la cosa». All’epoca Andrea era disoccupato da due anni. «Ho sempre lavorato come manutentore meccanico fino a quando la mia ditta a causa della crisi mi ha lasciato a casa e quindi ci ho sempre saputo fare con i lavori di casa». All’inizio c’è voluto un po’ per fare breccia nel cuore dei suoi potenziali clienti. «I primi due anni sono stati un po’ faticosi perché ho dovuto lottare con la resistenza dei bresciani che sono persone un po’ chiuse, una volta però che ho ottenuto la loro fiducia tutto è stato molto più facile».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato