Volontariato, a Lumezzane lo fa un cittadino su 10

In calo solo quelli della Croce Bianca, dove sono richiesti requisiti anagrafici e di formazione
Volontariato (immagine simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Se gli uomini di buona volontà godono di pace (affettuosa, sperabilmente) secondo storico annuncio, quanti si dedicano al volontariato esercitano volontà doppia e dovrebbero ricavarne doppia pace. A Lumezzane sono calcolati in circa duemila e 600 quanti si prestano nelle molte associazioni (quasi un centinaio) e nella comunità più in generale. Il che significa che l’11% della popolazione (22mila e 250 abitanti) impiega parte del tempo al servizio degli altri.

Un dato confortante. Fra gli enti più serviti la Croce Bianca, la Fondazione «Le Rondini» e la Caritas. Se queste due ultime registrano un costante aumento di volontari, non così la Croce Bianca che è passata da quasi cinquecento militi a 380. La ragione non è individuabile in una sorta di «disaffezione», ma nelle norme che regolano questo servizio vitale. Infatti a 70 anni il volontario non può più condurre le autoambulanze, un impedimento che sfuma qualche anacronismo perché oggi, i settanta sono portati quasi sempre con piglio giovanile. Basterebbe quindi - a semplice buon senso - controllare l’idoneità alla guida delle ambulanze. Seconda remora: il volontario di Croce Bianca è ormai un mezzo infermiere, deve frequentare lezioni di pronto soccorso, di aggiornamenti periodici, avere capacità rianimative coi defibrillatori... Numeri. Insomma, per «fare» volontariato in altre associazioni basta la semplice adesione senza dover «andare a scuola».

Così ecco che i volontari de «Le Rondini» da 200 sono saliti a 220 - compresi quanti servono i 10 mila e 700 pasti all’anno ai 37 anziani nel loro domicilio - quelli della Caritas non sono lontani dai 150. Senza nulla togliere alle molte centinaia di persone che assecondano lo stimolo a «fare qualche cosa» per gli altri, magari sospinte anche dal fatto d’essere state abituate al lavoro da sempre intenso a Lume, per cui non sanno stare con le mani in mano. Così eccoli impegnati nel lavoro più nobile che esista: il volontariato, appunto.

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