Val de Put, dopo 40 anni le ruspe tornano in azione
Dopo quasi quarant’anni dal primo grande progetto, sono iniziati i lavori di costruzione del parco (tale vuole essere) della Val de Put a Lumezzane. Da alcuni giorni sono febbrilmente ruspanti le... ruspe che stanno disboscando l’area di 40mila metri quadri.
Nei primi anni Ottanta, l’allora capo dell’ufficio tecnico, architetto Paolo Fappani, aveva redatto il progetto generale di quella zona che prevedeva l’attuale piazza Paolo VI, come primo stralcio, poi, un largo tratto di verde, il campo di rugby, un paio di campi di tennis e, sul fondovalle, un parco giochi per bambini. Come si è accennato, negli anni successivi veniva realizzata la sola Piazza Paolo VI.
La Val de Put era (e in parte lo è ancora con la valletta laterale chiamata Paradìh, Paradiso per via d’una sorgente d’acqua salutare ora inaridita) una vasta depressione che divideva le frazioni di Montagnone e Sonico da quelle di Premiano-Mosniga. Nel corso degli anni era stata utilizzata come discarica di rifiuti, poi di inerti, fino a colmarla in gran parte. Il tempo correva, ma non la conclusione del progetto Fappani che, anzi, se ne perdeva traccia per cui ecco zampillare le discussioni su che cosa fare, vezzo molto lumezzanese se appena di pensa agli oltre trent’anni di diatribe che hanno accompagnato la piazza Giovanni Paolo II a S. Sebastiano, con ben trenta progetti, nessuno andato a segno, e così, finalmente, la montagna partoriva il topolino di quello che è ora.
Per la Val de Put si è percorso pressoché la stesso aspro sentiero, dall’idea di strutture d’uso pubbliche (palazzetto dello sport, ad esempio, finito in tanta marginalità nella zona industriale) fino a quella dell’attuale Amministrazione che la renderà zona verde attrezzata, accogliendo uno dei progetti in concorso. Per ora, con i 400 mila euro stanziati, si procederà al solo disboscamento di rovi, sterpaglie e alberi sorti spontaneamente. All’Amministrazione che verrà il compito di trovare altre somme per completare l’opera. Resta un velo d’una qualche acidità, vista la scarsa o nulla frequenza di piazze e spazi, caratteristica di Lume: e cioè che anche la Val de Put futura faccia un po’ la stessa fine. Dio, o meglio, i lumezzanesi non vogliano.
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