Un benvenuto green e di stile: l’Almag riapre le porte di casa

Il rilancio e la riqualificazione dell’azienda hanno cambiato il volto dell’ingresso in valle
Affreschi dal futuro. La fabbrica rinasce all’insegna della modernità
Affreschi dal futuro. La fabbrica rinasce all’insegna della modernità
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Lo stabilimento Almag di Lumezzane rappresenta, in un certo senso, il biglietto da visita per chi entra in valle. Da decenni una parte cospicua della fabbrica verso ovest appariva abbandonata. Tanto che il tetto era praticamente scomparso, le parti ferrose regno incontrastato della ruggine, i muri resistevano bellamente perché in cemento armato, ma certo faceva ampia malinconia questa storica officina senza più il vitale respiro dell’attività.

Poi, l’anno scorso, la rinascita con criteri estetici originali e piuttosto inediti per uno stabilimento: tetto rifatto, interni sistemati, ma soprattutto la lunga fiancata che dà sulla strada principale, unica per accedere a Lume, è stata sistemata. Oltre alle multicolori modanature in alluminio, alle vaste superfici lucenti color argento, ad un’altezza di quindici metri sono state ricavate diverse piazzole (invisibili) colmate di terriccio adatto ad accogliere piante d’alto fusto, mentre per la parte più a est dell’officina, sempre ad una decina di metri dal suolo, nonché all’entrata, sono state realizzate aiuole orlate da una siepe sempreverde.

Estetica a parte, lo stabilimento… rifiorito conferma pure il segno della ripresa che a Lume, ma non solo, si può definire forte. Di più: lo stabilimento ritrovato significa lavoro e con esso altri addetti a corroborare le settecento maestranze attive a Roncadelle, Brawo di Piancamuno, Unifor Brass e Brawo, negli Stati Uniti. Continua così la storia delle famiglie Gnutti «Pehte», iniziata nel 1860. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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