«Trovate tracce di Mario Bozzoli». Indiscrezioni e smentite
Prima l’indiscrezione, poi la smentita. Attorno alla fonderia Bozzoli di Marcheno, dove nelle scorse settimane è ripresa l’attività, cala nuovamente il mistero.
Secondo il settimanale «Il Giallo» in edicola in questi giorni, infatti, le indagini per la scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli sarebbero ad una svolta. «Trovate tracce del corpo di Bozzoli negli scarti dei forni» titola il rotocalco. E ancora «Gli scienziati avrebbero recuperato il suo Dna» si legge nel sommario della stessa notizia, mentre più sotto, all’attacco del pezzo, il concetto sfuma, ma resta sostanzialmente lo stesso: «Sembra che una traccia genetica di Mario Bozzoli sia stata isolata in uno dei sacchi di scorie provenienti dai forni della fonderia» scrive Laura Marinaro, che poi ripercorre le tappe della vicenda.
Il settimanale riferisce che la traccia biologica sarebbe stata isolata tra le scorie di produzione della fonderia analizzate dal team dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo a Milano, ma non va oltre, lasciando aperta una questione non indifferente: non viene precisato infatti se quella traccia sia riconducibile o meno a Mario Bozzoli.
Interpellati sul punto gli inquirenti smentiscono categoricamente la notizia. «Non ci sono novità, questa è una "bufala". Ad oggi nulla di degno né di indegno da segnalare sul caso» è il commento secco raccolto in Procura. Dello stesso tenore le valutazioni compiute dagli ambienti investigativi dell’Arma, che dall’autunno scorso stanno dando la caccia ad elementi probatori in grado di trasformare le loro ipotesi accusatorie in qualcosa di più concreto. Dai Ris di Parma un laconico commento: «il lavoro è lungo e molto complicato»..
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