Timken, il vescovo: «Le aziende bresciane si mostrino solidali»
«Il lavoro è dignità e tale dev’essere per ogni essere umano». Così nel giorno di Ferragosto, il vescovo di Brescia mons. Pierantonio Tremolada ha espresso la sua vicinanza ai 106 dipendenti della Timken di Villa Carcina, rimasti senza lavoro dopo che lo scorso 19 luglio la multinazionale americana ha annunciato come un fulmine a ciel sereno la chiusura dello stabilimento bresciano. Tremolada, dopo un veloce saluto fuori dalla sede dove gli operai sono da quasi un mese in presidio permanente giorno e notte, ha celebrato la Messa nella chiesa parrocchiale di Cogozzo.
«Non esistono solo le logiche del profitto» ha detto durante l’omelia, rivolgendo un chiaro appello affinché le aziende del territorio si mostrino solidali e vicine a chi ha perso il lavoro. Solidarietà che, in alcuni casi, si è già trasformata in offerte di lavoro, pochi giorni dopo l’annuncio della chiusura.
I lavoratori della Timken hanno trascorso il Ferragosto nel piazzale dell'azienda, come una vera comunità, pranzando insieme a colleghi e famiglie con uno spiedo e condividendo attese e speranze. Ora sono tutti in ferie fino al 20 agosto, una settimana aggiutniva che avevano concordato con l’azienda il 7 luglio, prima dell’annuncio della chiusura. Il prossimo appuntamento in calendario è il 23 agosto, quando è previsto un incontro tra la proprietà e i sindacati. Molti confidano nella riapertura, ma in cuor loro sanno che sarebbe già un grande successo ottenere il contratto di solidarietà per 30 mesi.
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