Tenta di gettarsi nel Mella a Ponte Zanano: salvato dai Carabinieri
Vestito dei soli slip, con la disperazione negli occhi, la confusione nella testa. Aggrappato al parapetto del ponte sul Mella. Pronto a lanciarsi nel vuoto con l’eventualità, concreta, di atterrare sulle rocce che affiorano in quel punto del fiume che percorre la Valtrompia e di farsi male, molto male, malissimo.
L’hanno trovato così i carabinieri della stazione di Villa Carcina che, poco dopo le nove di ieri mattina, sono stati subissati dalle chiamate degli automobilisti in transito a Ponte Zanano. E con lui sono rimasti più di due ore. L’uomo, trentenne, in 120 minuti ha minacciato più volte di lanciarsi nel vuoto. I sei carabinieri intervenuti, oltre ai Vigili del fuoco e al personale inviato sul posto dall’Areu, hanno faticato e non poco per impedirglielo. Sono riusciti nell’impresa approfittando di un suo istante di distrazione: l’hanno immobilizzato, riportato sul lato sicuro del parapetto e poi affidato alle cure dei sanitari che l’hanno portato all’ospedale Civile.
Se i carabinieri non fossero riusciti ad agganciarlo, se l’uomo fosse riuscito a saltare avrebbe fatto un volo di una dozzina abbondante di metri. Con tutta probabilità la sua caduta non sarebbe stata in qualche modo attutita dall’acqua, che nonostante le abbondanti piogge non assicura margine di salvezza, ma sulle rocce, con tutte le drammatiche conseguenze del caso.
Stando a quanto si è appreso all’origine del gesto dell’uomo, che è celibe e non ha figli, vi sarebbe il pentimento per una scelta di vita compiuta nelle scorse settimane: in particolare quella di dimettersi dal posto di lavoro per intraprendere una carriera che si è rivelata impossibile. Di qui la disperazione, di qui il tentativo - fallito per il sangue freddo dei carabinieri di Villa Carcina - di farla finita con il passato e con il futuro.
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