Scomparsa di Bozzoli: l'indagine riparte da due camion
L’inchiesta Bozzoli riparte dall’alba del 9 ottobre 2015. Dalla mattina alle 4 del giorno successivo la scomparsa dell’imprenditore di Marcheno quando dalla fabbrica di via Gitti partono due camion carichi di materiale. Sarebbero stati controllati solo superficialmente.
Che Bozzoli sia finito in quei due mezzi pesanti? È una delle tante domande sul tavolo della Procura generale che nei prossimi giorni ascolterà i due carabinieri che quella mattina erano presenti nel piazzale della fonderia del mistero e che a verbale hanno messo l’esito dei controlli. Questo perché in due anni e mezzo di inchiesta nessuno è stato in grado di stabilire con certezza che Bozzoli sia stato ucciso nel forno.
L’ipotesi più percorsa in questi 29 mesi di indagine resta valida solo a parole. Dopo Pasqua è attesa al settimo piano di Palazzo di Giustizia l’anatomopatologa Cristina Cattaneo che dovrà depositare una relazione sulla sua attività. Sulle ricerche nelle scorie dei forni di tracce riconducibili a Bozzoli. Che non ci sono. Come mancano dentro e fuori l’azienda al centro di un giallo che ora si riapre partendo dai particolari trascurati nei primi 15 giorni di indagine nell’ottobre 2015.
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