Sarezzo, baracche sulla ciclabile: sequestro e sgombero
D’improvviso il cartello «Sequestro penale» compare tra la siepe, sulla pista ciclabile che corre lungo il Mella all’altezza del ponte per Noboli. Dietro - raggiungibile con delle scalette che scendono fino all’argine del Mella - 200 metri quadri di un insediamento abusivo, fatto di baracche in legno e mattoni, che è stato sequestrato dalle forze dell’ordine.
La storia
Un tale accampamento non si è formato in una notte e anzi pare fosse lì già da tempo. Vicino all’insediamento, attrezzato per ospitare 6 o 7 persone con materassi, sedie, tavolini e una cisterna per l’acqua, si trovano orti di proprietà dei cittadini che abitano nella zona. Spetta ora alle forze di polizia capire come sia stato possibile che passasse inosservato così a lungo.
Questo punto della ciclabile inoltre è molto vicino a via dei Patrioti - che sbuca poi a Noboli - e a via Monti, dove oltre ad alcune officine si trovano e case private. Da loro sono partite quindi varie segnalazioni alle forze dell’ordine che hanno riguardato episodi di spaccio e aggressioni registrati a ridosso del fiume e dei suoi argini che hanno inevitabilmente messo la zona sotto la lente di Carabinieri e Polizia locale.
L’area quindi è stata sequestrata e gli abitanti dell’accampamento allontanati: ora starà a loro - perlomeno in teoria - pagare l’abbattimento della struttura abusiva o commissionare l’opera ad un’azienda specializzata. Questo almeno sarebbe quello che prevede la norma. Come già accaduto in altre situazioni analoghe però è verosimile che si tratti di soggetti nullatenenti, il che porterebbe i lavori a diventare responsabilità, anche e in questo caso soprattutto economica, del demanio pubblico.
Le conseguenze
La scelta di intervenire delle forze di polizia ha avuto prima di tutto un obiettivo preventivo: eliminare le situazioni di degrado, identificare e segnalare ai servizi sociali i soggetti che vivono ai margini è infatti una delle strategie per evitare che zone del territorio possano diventare «terra di nessuno» in cui sbandati e balordi trovino la loro base. Sull’argine del Mella corre infatti una frequentata pista ciclabile che le istituzioni intendono tutelare.
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