«Robe di Caccia», contestazioni degli animalisti

Proteste del gruppo «100x100 animalisti»: è stato necessario l'intervento dei carabinieri. Il video di Youreporter
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Polemiche e precisazioni sulla mostra «Robe di Caccia» a Villa Glisenti. Lo scorso sabato, durante l'inaugurazione della mostra «Robe di Caccia» promossa dall'associazione Valtrompiacuore in collaborazione con gli Assessorati alla caccia, ai Servizi sociali e alla cultura del Comune. Mostra in cui sono esposte le opere dell'artista Eugenio Busi accompagnate da parti di collezioni private, tra cui quella di Roberto Baggio. Il gruppo animalista «100x100 animalisti» si è presentato davanti al cancello d'ingresso della Villa per protestare contro la caccia e contro Roberto Baggio, reo di essere un appassionato cacciatore. I contestatori hanno intonato cori».
Purtroppo gli animi si sono scaldati e solo grazie all'intervento degli amministratori locali si è evitato il peggio.

Dopo la protesta l'Amministrazione comunale di Villla Carcina, per tramite dell'assessore Stefano Colosio, e il direttivo dell'associazione Valtrompiacuore precisa: «Valtrompiacuore è un'associazione no profit affiliata all'associazione nazionale Conacuore, ha svolto nei mesi scorsi, presso le scuole della Valtrompia, una campagna esclusivamente incentrata sulla prevenzione cardiovascolare. "A scuola… di cuore", questo il nome dell'iniziativa, ha portato alla realizzazione di alcuni elaborati che rappresentano esclusivamente i principi della prevenzione e della protezione del cuore e delle sue arterie da parte degli studenti, tutt'ora esposti al secondo piano di Villa Glisenti. Durante la campagna nelle scuole non sono mai stati trattati temi diversi dalla prevenzione cardiovascolare e questo senza timore di smentita. La mostra degli elaborati degli studenti è stata organizzata parallelamente alla mostra "Robe di Caccia", che ospita quadri realizzati dal pittore locale Eugenio Busi, solo per dar maggior risalto all'evento, vista la tradizione del territorio che le ospita. Ci dispiace che qualcuno, probabilmente in maniera strumentale, abbia travisato gli ideali dell'associazione e della sua attività».

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