Rifiuti in strada e calotte rotte: la differenziata non funziona

L'Alta Valle è alle prese con i problemi legati al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti
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Sacchetti abbandonati fuori dai cassonetti, calotte incastrate e campane della carta stracolme: in Alta Valle il primo approccio con le calotte non è stato dei migliori. Certo è che la situazione da Marcheno in su non è poi così differente da altri paesi trumplini dove la differenziata dovrebbe peraltro ormai essere una realtà consolidata: da Concesio a Nave, passando per Caino (dove il sistema misto è arrivato da poco), il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti continua a tenere viva l’attenzione dei cittadini.

A poco meno di un mese dalla rivoluzione del servizio di igiene urbana che ha coinvolto 10 paesi dell’Alta Valtrompia (inclusi Polaveno e Brione) per mezzo di un bando da 15 milioni curato dalla Centrale unica di committenza della Comunità Montana, Marcheno detiene il primato per numero di lamentele consegnate alle bacheche dei social: non manca giorno che gli abitanti postino uno scatto che ritrae l’immondizia abbandonata, la calotta inceppata o la campana strabordante di carta.

Qualcuno punta il dito contro l’inciviltà, qualcun altro aggiunge che «i cassonetti sono insufficienti» e che «i passaggi degli addetti sono stati mal calibrati». Tra questi ultimi c’è anche il rappresentante bresciano dell’Italia dei Valori Massimo Bertuzzi: «Avendo trasferito la sede di Idv a Marcheno ho sotto gli occhi tutti i giorni i disagi comportati dal nuovo sistema e contemporaneamente sono diverse le persone che si rivolgono a me lamentandosi del modo in cui sono state organizzate le cose». Secondo Bertuzzi «le campane della carta posizionate sul territorio sono troppo poche e praticamente sempre piene, tanto che c’è chi è costretto a farsi diversi viaggi fino a Tavernole per gettare la spazzatura». Un disagio al quale il sindaco Diego Bertussi non è estraneo: «Riconosco che in paese ci sono alcuni punti critici ma serve tener presente che il sistema ha preso il via ai primi di maggio e siamo in rodaggio». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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