Quei tre alberi morti in piazza Roma

I tre alberi nei contenitori d'acciaio sono seccati, ora sono stati rimossi
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La piazza Roma, a S. Sebastiano, in occasione della costruzione della sovrastante piazza Giovanni Paolo II, era stata «stravolta» con l’abbattimento di un piccolo stabile, la realizzazione di quello che attualmente la domina sul lato nord, nonché di un muro.

La piazza... papale è un luogo in abbandono; in piazza Roma, interdetta ai veicoli, raramente vi giocano a pallone dei ragazzi o qualche raro extracomunitario sta seduto sull’unica panchina di cemento o sulle basse transenne che la delimitano a sud, mentre a est, in fregio al tornante, era stato innalzato un muro oltre i due metri. Grigio com’era, era stato battezzato «il muro del pianto» a furor di popolo.

La giunta Vivenzi, in seguito a ciò, lo aveva dimezzato, decidendo di non aderire alla richiesta popolare dell’abbattimento totale. Dietro al manufatto, a decoro, furono collocati tre contenitori d’acciaio colmati di terra e altrettanti alberi. Ora le piante sono disseccate quasi ad aggiungere un filo di desolazione a quella che l’intero complesso offre già, con muri scrostati, giardini superiori in abbandono, verde verticale scomparso per effetto di vandali che l’hanno distrutto, sradicando il sistema d’irrigazione. Tre alberi, dunque, pure loro senza vita, ma almeno quelli possono essere rimossi, com’è avvenuto in questi giorni.

 

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