Quando una piccola frana diventa un problema insormontabile
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Da diverso tempo una piccola frana ingombra parzialmente il percorso vita sul fianco ovest del fiume Mella, a Gardone: per evitare che le persone passino, il sentiero è stato interrotto con uno sbarramento metallico. Anche il ponticello in legno poco distante è stato chiuso, ma qui i «pedosalutisti» hanno facile ragione delle listelle di plastica biancorossa, che dovrebbero impedire un passaggio.
La frana è localizzata dietro lo stabilimento Redaelli; di per sé rappresenta un modesto ingombro, tanto che, anche manualmente, un paio di badilanti potrebbero rimuovere in due o tre ore il pietrisco precipitato.
I camminatori che sgambano sul sentiero si chiedono come mai non si provveda a eliminare l'ingombro e a riaprire il transito. Un problema di sicurezza maggiore? Di consolidamento della parete rocciosa? Comunque sia, l’interruzione c’è e la strada è chiusa non senza disappunto dei molti che la utilizzano. Il percorso è interrotto anche in un altro punto, precisamente a Ponte Zanano, proprio sotto il vecchio ponte.
Il completamento del tratto mancante, più che per un’eventuale questione d’ordine tecnico, pare abbia a che fare con la cessione dell’area su cui realizzarlo.
Resta la piccola frana che, se abbordabile come sembra, dovrebbe essere tolta senza particolari difficoltà. Intanto i pedoni scavalcano od evitano con una mezza acrobazia lo sbarramento per proseguire poi (in risalita) fino a Marcheno dove il percorso vita ha... fine.
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