Processo Bozzoli, la testimonianza della moglie in 6 video

Nel corso della quarta udienza, le parole di Irene Zubani nella ricostruzione di Teletutto
La puntata di Messi a fuoco dedicata al processo Bozzoli
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Per Brescia è il processo dell’anno: iniziato lo scorso 14 gennaio, durerà per tutto il 2021 e convocherà più di 100 testimoni davanti alla Corte d’Assise di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò. Il caso dell’imprenditore Mario Bozzoli, scomparso dalla sua fonderia a Marcheno l’8 ottobre 2015, dopo più di cinque anni vede in aula i coinvolti nella vicenda.

Durante la quarta udienza del processo a carico del nipote Giacomo Bozzoli, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere, ha parlato davanti ai magistrati la moglie di Mario, Irene Zubani.

Tre ore di testimonianza, sulle totali 8 della quarta udienza, ricostruite dal reparto tecnico di Teletutto in forma di brevi clip video andati in onda nella puntata di Messi a fuoco di venerdì 16 aprile. In attesa dei prossimi sviluppi del processo, gli ospiti del conduttore Andrea Cittadini hanno fatto il punto su uno dei più grandi gialli bresciani. In collegamento dalle loro redazioni sono intervenuti il cronista de il Giorno Gabriele Moroni, il caporedattore di Milano per La Repubblica Piero Colaprico, il cronista del Giornale di Brescia Pierpaolo Prati e il direttore di Giallo Andrea Biavardi.

Dopo il contributo dei Ris di Parma che hanno indagato sull'omicidio, degli inquirenti e dei tecnici che hanno lavorato alla ricostruzione minuto per minuto di quanto successo quella sera e il sopralluogo in azienda, mercoledì 30 marzo è toccato alla vedova di Mario, che ha risposto alle domande dei magistrati.

 

1. Il ricordo del marito

Con la voce rotta dalla commozione, la moglie ricorda Mario Bozzoli. «Non era un padre, era un mammo. Non aveva hobby e non praticava sport: il suo unico interesse era la famiglia».

Processo Bozzoli, parla Irene Zubani: «Com'era Mario»

 

2. I primi attimi di apprensione

La vedova Irene Zubani racconta delle ultime telefonate del marito, dell'appuntamento per cena, del ritardo che inizia a farsi sospetto. «Dopo le 22 per me era palese che fosse successo qualcosa, era impossibile non fosse ancora arrivato a casa». La donna racconta i primi momenti di quella sera: il telefono irraggiungibile, mai più ritorvato, le chiamate concitate ai figli, la paura che inizia a prendere il posto della preoccupazione.

Processo Bozzoli, parla Irene Zubani: «È successo qualcosa»

 

3. La disperata ricerca in azienda

Arrivata a Marcheno, Irene Zubani inizia a cercare il marito aiutata dai figli e dai cognati. «Andiamo a vedere cosa è successo, è inutile che stiamo qui ad aspettare». Perlustrati i capannoni, l'automobile e i piazzali: di Mario non c'è nessuna traccia. 

Processo Bozzoli, parla Irene Zubani: «Andiamo a vedere»

 

4. Un tuffo al cuore

A che punto la moglie di Mario Bozzoli inizia a pensare al peggio? In quale momento comincia a credere che il marito possa essere morto, vittima di un omicidio? «Quando all'una di notte abbiamo guardato i video delle telecamere, ho visto l'auto di Giacomo che entrava e usciva. In quel momento ho avuto un tuffo al cuore».

Processo Bozzoli, parla Irene Zubani: «Un tuffo al cuore»

 

5. La grande accusa

«Mio marito non è stato rapito dagli Ufo». Irene Zubani, alla domanda diretta del presidente Spanò, risponde diretta: «Sì, mio nipote Giacomo è responsabile della morte di mio marito».

Processo Bozzoli, parla Irene Zubani: «La grande accusa»

 

6. I rapporti tra le famiglia

Che tra Mario e il nipote Giacomo non corresse buon sangue era cosa nota. Davanti ai giudici, Irene racconta i retroscena delle incomprensioni, legati soprattutto alla gestione dell'azienda. «Fin dall'inizio i rapporti non sono stati idilliaci».

Processo Bozzoli, parla Irene Zubani: «I rapporti tra le famiglie»

 

* Ricostruzione a cura della produzione di Teletutto (grafiche: Guido Zubani, voci: Maddalena Damini, Ettore Ravelli, Gionatan Bonomelli, Fabio Gafforini)

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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