«Porta a Porta» accende le telecamere su Marcheno

Le telecamere di Porta a Porta accendono i riflettori su Marcheno. Ieri sera la trasmissione di Bruno Vespa ha dedicato gran parte del suo tempo al duplice giallo che si sta consumando in questi giorni attorno alla fonderia Bozzoli Srl.

«Quella sera ci fu una fumata anomala» ha detto Andrea Biavardi, direttore del settimanale «Il Giallo», leggendo lo stralcio di un verbale dei carabinieri attribuito ad uno dei tre operai presenti in fonderia poco prima della sparizione di Mario Bozzoli. 
Tra gli ospiti del salotto anche la criminologa Roberta Bruzzone, Emanuela Falcetti di Radiorai, il magistrato Simonetta Matone.

Collegamenti anche da Brescia, con il nostro giornale e il direttore Nunzia Vallini, e dal suo studio, con il legale della moglie e dei figli dell’imprenditore scomparso, l’avvocato Patrizia Scalvi.

Dal Gdb a Porta a Porta

Nel corso della trasmissione Andrea Biavardi ha letto anche brani del verbale di sommarie informazioni rilasciate dalla moglie di Bozzoli. La donna ha sottolineato davanti ai carabinieri le tensioni che da tempo caratterizzavano il clima all’interno della famiglia e dell’azienda. Il marito le aveva confidato di temere per sé e per i propri figli. Ultimamente - ha proseguito il direttore di «Il Giallo» - si era lasciato sfuggire l’intenzione di presentare una denuncia. Alla moglie però Mario Bozzoli aveva preferito non aggiungere altro.

A scandire la trasmissione una serie di servizi girati tra Marcheno e Ponte di Legno, dove domenica è stato trovato il cadavere di Giuseppe Ghirardini. Nel corso della trasmissione gli intervenuti hanno sottolineato il sinistro collegamento tra la sparizione di Bozzoli e la morte del suo dipendente. In studio, su tutti, un interrogativo: è stato Ghirardini a notare quella fumata anomala? È stato lui a riferirne ai carabinieri nel corso del primo interrogatorio? Oppure, se non è stato lui, cosa avrebbe potuto dire sul punto, proprio mercoledì, se non avesse deciso di lasciare Marcheno?