Polaveno sotto choc: «Senza parole, è una famiglia perbene»
Di quell’ambulanza, nel cuore della notte, nel cuore di Polaveno, ieri mattina, già di buon ora, parlavano tutti. Nessuno mai, delle 2.500 anime che abitano il paese in saliscendi, dal sindaco al barista della piazza, dal parroco agli amici dei due fratelli, avrebbe potuto anche solo immaginare la ragione della sua folle corsa a sirene spiegate.
Sequenza assurda
Quella brutale aggressione che al momento resta ancora in cerca di un perché, tanto labili sembrerebbero agli stessi inquirenti le ragioni addotte nel lungo interrogatorio al quale sono stati sottoposti i due ragazzi, entrambi minorenni, che hanno accoltellato la sorella maggiore, sorpresa nel sonno, con un coltello da cucina e un'ascia. Ferendola gravemente al collo, alle braccia e recidendole un tendine di una mano. Fortunatamente senza ucciderla.
Il tutto, a quanto emergerebbe dai primi accertamenti, senza aver assunto droghe o alcol - uno dei due ragazzi non era neppure uscito nella serata di venerdì - che possano aver alterato le menti e le azioni, in quella sequenza assurda che alla ferocia dell'agguato ha fatto seguire la chiamata al Nue 112 che loro stessi hanno effettuata perché intervenisse un'ambulanza, e infine la fuga a piedi, a perdifiato, terminata a Ponte Zanano con l'arrivo dei Carabinieri e l'arresto.«Vivaci, ma buoni»
Tutti, in paese, dei due fratelli pronti a diventare grandi ripetono un mantra: «Vivaci, ma buoni. Estroversi ma simpatici. Li incontravi venti volte e venti volte ti salutavano. Adolescenti - dicono tutti -. Non delinquenti».
Nella piazza del Municipio, a cento passi dalla casa nella quale i carabinieri stanno dando la caccia ad impronte e ad un perché, per tutti parla il sindaco. «Quanto è successo lascia tutta la comunità di Polaveno senza parole. È stato un fulmine a ciel sereno - ci ha detto Valentina Boniotti -: nessuno poteva aspettarsi un’azione di questo tipo all’interno di un comune pacifico come il nostro, dove ci si conosce tutti e dove i rapporti sono distesi».
Della famiglia sulla quale si è abbattuta questa tragedia il primo cittadino non può che dirne bene: «È inserita nel contesto, hanno buone relazioni con tutti. Non hanno mai dato adito a manifestazioni allarmanti. Una famiglia perbene, che non ha mai destato preoccupazioni».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato