Pioggia e muffa: ospiti sgraditi nella «nuova» ala del cimitero

Camera mortuaria e servizi igienici sono inutilizzabili. Il Comune pronto a intervenire
La cisterna. È utilizzata perché al momento manca l’allacciamento all’acqua corrente
La cisterna. È utilizzata perché al momento manca l’allacciamento all’acqua corrente
AA

Se si dovesse stilare un elenco ordinando per rilevanza ciò che manca all’ala nuova del cimitero al primo posto ci sarebbe senza dubbio il collaudo dell’opera. Subito dopo comparirebbero la camera mortuaria e i servizi igienici, mai utilizzati perché inagibili già poco dopo l’apertura.

All’appello viene meno anche l’acqua corrente, anche se almeno quest’ultimo problema dovrebbe essere risolto a breve. Oltre quattro anni dopo l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’ala nuova la comparsa inarrestabile di muffe e infiltrazioni, insieme all’assenza degli allacciamenti per l’acqua, rimangono ancora la causa principale del mancato collaudo. «Insieme al direttore dei lavori e alla ditta che si aggiudicò l’appalto stiamo cercando di capire come prevenire le infiltrazioni - afferma il primo cittadino Cesare Sambrici -, ma allo stato attuale delle cose non abbiamo in mano la soluzione: forse dopo questo periodo particolarmente uggioso riusciremo a comprendere se le prove fatte hanno ottenuto il risultato che desideriamo».

L’opera è stata costruita ex novo su mandato della precedente amministrazione Bertacchini con un investimento di 150mila euro, parte finanziati dalla Comunità montana e parte con il denaro derivante dalla regolarizzazione delle tombe di famiglia. Peccato però che la sua realizzazione sia avvenuta «senza che venissero prese in considerazione misure per evitare che l’acqua provocasse disagi, dato che l’ala si trova a ridosso di una parete rocciosa», spiega il sindaco Sambrici.

Le conseguenze di questo passaggio mancato non hanno tardato a manifestarsi: era stato il sindaco stesso a denunciare oltre due anni fa nel corso di una assemblea pubblica il preoccupante stato in cui versavano le pareti del bagno e della camera mortuaria. Un bilancio aggravato dall’assenza degli allacciamenti per l’acqua e dal fatto che «le fioriere sono state realizzate senza punti di scolo e, perciò, quando piove si trasformano in bacini di raccolta di acqua piovana». A due anni di distanza la situazione non è cambiata poi di molto: i disagi dati dalle infiltrazioni persistono e la camera mortuaria rimane chiusa a doppia mandata insieme al bagno.

La questione delle tubature ha fatto alcuni passi avanti con il recente allacciamento, che sarà presto completato dalla posa di alcune fontanelle in sostituzione della cisterna posta di fianco all’ingresso. A breve verrà effettuato il collegamento con l’acquedotto e saranno sistemate le vasche di raccolta dell’acqua, lo scarico delle grondaie e verrà ritinteggiato il muro. Interventi «per i quali abbiamo stanziato oltre 20mila euro - rimarca Sambrici -: cercheremo di metterne a disposizione altri in futuro, anche se francamente ci sembra assurdo dover continuare a gravare sul bilancio per continuare a ritoccare un’opera praticamente nuova».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia