Osservatorio Zani, premio alle ricerche sugli asteroidi «vicini» alla Terra

Il team di Andrea Soffiantini si è aggiudicato il premio con l’importo più elevato nel «Shoemaker Near Earth Objects (Neo) grant program 2023»
Il team di Andrea Soffiantini che ha ottenuto l’ambito riconoscimento © www.giornaledibrescia.it
Il team di Andrea Soffiantini che ha ottenuto l’ambito riconoscimento © www.giornaledibrescia.it
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L’Osservatorio Serafino Zani fu fondato nel 1993 e proprio nella ricorrenza del trentennale è arrivato un importante riconoscimento per la specola lumezzanese. Si tratta di un premio di 13.120 dollari grazie al quale verrà migliorata la dotazione strumentale nel campo della ricerca degli asteroidi.

Il team di Andrea Soffiantini, presidente dell’Unione Astrofili Bresciani (Uab), che si occupa dell’osservazione dei corpi minori del sistema solare, in particolare di quelli che si avvicinano alla Terra, si è aggiudicato il premio con l’importo più elevato nell’ambito del «Shoemaker Near Earth Objects (Neo) grant program 2023». Del gruppo di ricerca fanno parte Alessandro Coffano, Vladimiro Marinello e Gianpaolo Pizzetti dell’Uab e Marco Micheli del Neo Coordination Center dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea.

Cielo da controllare

«Molte cose sono cambiate - racconta Soffiantini - da quando negli anni ’90 abbiamo iniziato a fare ricerca sugli asteroidi. All’epoca non erano molti quelli conosciuti, tanti avevano orbite piuttosto incerte. Potevamo dare quindi un prezioso contributo alla conoscenza di questi oggetti quasi puntando a caso il telescopio e misurando la posizione degli oggetti in campo. Non sono mancate le scoperte, fra cui l’asteroide 177853-Lumezzane, individuato nel 2005».

Oggi si conoscono le orbite di oltre un milione di asteroidi e tra questi quelli potenzialmente più pericolosi per la Terra. Possiamo dormire sonni tranquilli?

«Esistono moltissimi oggetti che sfuggono anche ai professionisti che pattugliano il cielo con strumenti automatici. Si tratta di asteroidi troppo piccoli per essere osservabili quando si trovano lontani dalla Terra, ma sufficientemente grandi da creare, in caso di impatto, distruzione su scala locale o regionale. L’evento di Celjabinsk del 2013 lo ha dimostrato e ogni anno si verificano un paio di eventi di questo genere, fortunatamente su aree disabitate».

Qual è il contributo che il gruppo di ricerca dell’Osservatorio Serafino Zani può ancora offrire per tenere il cielo sotto controllo?

«Grazie alla nuova strumentazione potremo rispondere prontamente alle segnalazioni di oggetti in rapido movimento vicini alla Terra, individuarli velocemente e produrre misure accurate».

Lo stage astronomico

Il team osservativo invita gli interessati ad approfondire i programmi di ricerca partecipando allo stage astronomico che quest’anno avrà luogo sul colle San Bernardo di Lumezzane dal 18 al 20 agosto. I posti sono limitati (per informazioni scrivere a astrofilibresciani@gmail.com). 

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