Omicidio di Manuela, solo l'autopsia farà luce sul movente

Un esame autoptico lungo, non facile, per dare risposte che ancora mancano
MANUELA, L'AUTOPSIA E IL PENTIMENTO DI PASINI
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Un’autopsia lunga, non facile, per dare risposte che ancora mancano. È inziato oggi e non è ancor terminato l’esame disposto dalla Procura sul corpo senza vita di Manuela Bailo, la 35enne di Nave uccisa dall’amante Fabrizio Pasini, tredici anni più grande di lei, sposato e padre di due figli. «Ci siamo spinti ed è caduta dalle scale» ha spiegato l’uomo confessando quello che ha tenuto nascosto per 23 lunghi giorni. Da sabato 28 luglio a domenica scorsa. Solo l’autopsia potrà stabilire se davvero è andata come racconta il sindacalista della Uil.

Dopo aver commesso il delitto, dopo aver occultato il cadavere, dopo essere andato due settimane in ferie con la stessa auto utilizzata per trasportare il corpo, dopo essere crollato, su pressione delle forze dell’ordine e aver condotto gli inquirenti nelle campagne del Cremonese dove aveva nascosto il cadavere, Fabrizio Pasini ora mostrerebbe pentimento per aver ucciso Manuela, con la quale aveva una relazione da due anni.

Il reo confesso, dopo essersi inizialmente affidato all'avvocato Matteo Scapaticci, ha cambiato legale rivolgendosi a Pietro Paolo Pettenadu. Sarà lui ad affiancarlo nell’interrogatorio di convalida del fermo. Nel frattempo, nell’abitazione di via Allende ad Ospitaletto, la casa dei genitori di Pasini e teatro del delitto, sono proseguiti i rilievi della Scientifica a caccia di tracce utili alle indagini.

«Ho sempre pensato fosse stato Fabrizio» ha detto la madre di Manuela. «Ora voglio la verità» aggiunge la donna, che aveva pure parlato al telefono con l’assassino della figlia. Mi ha raccontato solo bugie, le stesse che ha detto a voi nell’intervista».

La famiglia Bailo aspetta di poter riavere la salma dI Manuela per organizzare i funerali. Il nulla osta della Procura potrebbe arrivare però solamente nel fine settimana.

 

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